Norcia: sussurri d’appennino e profumi antichi - Tuttoggi.info

Norcia: sussurri d’appennino e profumi antichi

Laura Caldara

Norcia: sussurri d’appennino e profumi antichi

Sab, 05/04/2025 - 17:59

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Lasciati guidare dalla curiosità: tra un borgo e l’altro scoprirai vite antiche, leggende sussurrate e paesaggi che restano nel cuore

Norcia, incastonata ai piedi dei Monti Sibillini e all’interno del Parco Nazionale, a pochi chilometri dal famoso altopiano di Castelluccio, dal lago di Pilato e dal Monte Vettore è un luogo dove le sagome dei rilievi si adagiano nella luce, regalando pace e amore in ogni sentiero.

Le stradine di pietra si ramificano come sottili vene d’argento. In ogni pietra si sente l’eco di passi antichi. Al mattino, la luce penetra in diagonale tra i beccatelli delle case, tracciando disegni dorati di ombre sul selciato. Un meraviglioso incanto, si cela dietro ogni arco.

La bottega del norcino, dove il legno consumato dal tempo ospita piatti di salumi il cui aroma intenso risveglia ricordi di sapori antichi e l’artigiano, con mani segnate dal sale e dalla fatica, accarezza i prosciutti come fossero tesori.

La piccola panetteria, dalla cui bocca del forno un vapore inebriante, intriso di memorie d’infanzia, si fonde con il profumo fragrante di pagnotte tonde. Ognuna di queste pagnotte narrano storie di lievito e farina umbra, con una crosta croccante che custodisce un cuore tenero e gustoso.

I turisti che fanno tappa a Norcia non possono non lasciarsi conquistare dai sapori decisi, dai profumi del sottobosco e dall’ospitalità di chi custodisce da secoli queste tradizioni.

Il prosciutto di Norcia Dop, i salumi e salsicce impastate a mano con carne suina di razza nera umbra, pepe nero in grani e un pizzico di vino locale, danno corpo alla “porchetta” da strada e al Ciauscolo, crema di salame da spalmare sul pane casereccio.

Il tesoro dei legumi e dei cereali: Lenticchie di Castelluccio IGP. Piccole, dal colore marrone scuro, famose per la buccia sottile e la cottura rapida. Cucinate in umido con alloro e cipolla rossa, diventano compagne perfette per zuppe rustiche e contorni saporiti.

E ancora, farro e ceci coltivati nei campi montani. Il farro protagonista di insalate tiepide con ortaggi di stagione, mentre i ceci lentigginosi, più piccoli e cremosi, arricchiscono minestre e purè.

E non può mancare il tartufo nero, silenzioso sovrano dei boschi, poggiato su un letto di foglie: un aroma di sottobosco e pioggia leggera, che fa di Norcia il palcoscenico di “Nero Norcia pregiato”, la festa che rende omaggio a questo raro tesoro. Il “diamante nero” lo chiamano: raccolto tra ottobre e dicembre, entra in risotti, uova al tegamino e tagliolini fatti in casa, sprigionando il suo inconfondibile aroma terroso.

Un tagliere di sapori dove non può mancare il miele di acacia e castagno, dal sapore dolce di fiori e legno antico, usato per addolcire formaggi freschi e dessert e il pecorino di Norcia: stagionature leggere o oltre i 12 mesi, con crosta fiorita e pasta compatta, ideale da grattugiare o gustare a cubetti. Sapori uniti dall’olio extravergine umbro. Fruttato, con note di erba fresca e pomodoro verde, completa insalate di farro e piatti di legumi.

Voltando lo sguardo sul grande altopiano di Santa Scolastica, l’aria vibra di un’eco lontana, il cui fascino non potrà non catturare l’attenzione e la curiosità di turisti e amanti della natura. Un antico lago, ormai sparito, ha lasciato posto a distese di prati coltivati che ondeggiano come un mare verde smeraldo. All’alba, la rugiada si posa sui fili d’erba, e la prima luce del giorno accarezza ogni goccia, facendola brillare come minuscoli diamanti. I canali tracciati dai monaci benedettini formano sinuosi disegni sul terreno, guidando le acque con una saggezza antica.

In primavera, tutto si colora come arcobaleno. Narcisi selvatici e margherite danzano con le lenticchie in fiore, dipingendo l’altopiano di giallo, bianco e rosa come in un quadro di Van Gogh. L’aria si colma di un profumo impalpabile, inebriante, mentre il fruscio dell’erba mossa dal vento accompagna il canto degli uccelli.

D’estate, le marcite regalano fieno dorato, raccolto dai pastori con falci che sembrano cantare. Nei casolari in pietra, il latte ribolle nei paioli di rame, diventando formaggi dal sapore pieno e intenso, testimoni di una tradizione che si tramanda immutata. Sapori che attirano i palati più sofisticati.

Nel silenzio di quegli altopiani è possibile ascoltare il vento che soffia dai crinali, che portano con sé il mormorio di un gregge che torna dal pascolo. Un canto lieve che si disperde tra le rocce e si radica nell’anima.

Le frazioni che popolano Norcia, raccontano storie di comunità che si rialzano, una generazione dopo l’altra:

– All’orizzonte, la Piana di Castelluccio (nella foto di copertina) si apre come un quadro impressionista senza fine. Regina dell’altopiano, si veste di meraviglia con la fioritura primaverile: papaveri, fiordalisi estate di lenticchie dorate e verdi, autunno d’ocra e rame creano un mosaico che danza nel vento. Una fusione di colori che sembrano pennellate di un’artista che si esprime in emozioni che lasciano senza fiato. Qui il deltaplano scivola leggero, mentre in inverno Forca Canapine diventa un regno innevato, con silenziose ciaspolate e sci di fondo che tracciano solchi nel candore. La chiesetta di Santa Maria Assunta, racconta storie di pastori e pellegrini che cercavano ristoro dopo lunghi giorni di migrazione stagionale del bestiame. Quando il cielo si tinge di rosa al tramonto, il Pian Grande sembra un mare di luce.

– Appena si scende da Castelluccio, tra le conche ondulate del Piano, è possibile ammirare Campi. Un borgo incantato di case in pietra grigia, tetti di lose e vicoli che si intrecciano come filari di vite. Nel cortile della chiesa di San Leonardo, i bambini giocano a nascondino, mentre gli anziani si riuniscono a chiacchierare, riannodando legami antichi.

-Ospedaletto, antica tappa per i viandanti, accoglie con un sorriso fatto di pietra e legno. Il suono degli zoccoli sul selciato e le voci amiche raccontano feste e veglie attorno al fuoco.

-Superata la piana, la strada si inerpica fino a Legogne, nascosta tra abeti e carpini. Qui l’acqua scivola su ciottoli levigati, creando una melodia fluida che invita a chinarsi e immergere le dita nel suo fresco cristallo. L’acqua scorre in torrenti cristallini che alimentano ruscelli segreti il cui fascino ti costringerà a fermarti per riempire la borraccia e sentire un freddo balsamico accarezzarti il viso. La piazzetta centrale, con pochi tavoli all’aperto, è il luogo perfetto per assaggiare il prosciutto di Norcia tagliato a mano e un bicchiere di vino rosso locale, mentre il sole filtra tra i rami.

Poco più in là, i canali millenari tracciano disegni nei prati. Linee d’acqua che si intrecciano e si separano, riflettono la luce e nutrono la terra. I sentieri, fatti di pietre e radici, si arrampicano tra faggi e arbusti, trasportandoti in un mondo dove tutto sembra trattenere il respiro.

-Proseguendo, nella valle del Corno, Ancarano vive circondata dal silenzio, interrotto solo dal rumore del fiume. Il borgo si stringe attorno a una vecchia torre millenaria, un tempo guardia di confine, oggi custode di ricordi.

Entrando nel chiostro del convento francescano, sembra di fare un salto nel Medioevo. Gli affreschi sbiaditi raccontano di santi e pellegrini. Seduto su una panchina, osservi le acque che scorrono lente e ti sembra che anche il tuo cuore rallenti, cullato da un senso di pace profonda.

In questo angolo d’Umbria, ogni passo è un abbraccio dal passato, ogni panorama un verso ancora da scrivere e proprio in quel momento, diventi il poeta del tuo cammino.

Ogni frazione è un piccolo capitolo di una fiaba appenninica, dove il gusto del cibo autentico, la bellezza degli scorci naturali e la calda ospitalità si intrecciano.

Norcia è un palcoscenico di gusti e rituali che parlano di montagna e memoria soprattutto durante le feste popolari come:

-la Festa del Tartufo Nero (ottobre e novembre): mercatini, degustazioni guidate, cooking show con chef locali.

-Sagra delle Lenticchie di Castelluccio (inizio agosto): concerto all’aperto, stand gastronomici, camminate botaniche sul Pian Grande.

-Festa di San Benedetto (21 marzo): processione, benedizione dei campi e pranzo comunitario nel centro storico di Norcia.

Lasciati guidare dalla curiosità: tra un borgo e l’altro scoprirai vite antiche, leggende sussurrate e paesaggi che restano nel cuore.

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