di Centro di Cultura e Politica Concrocorrente
L’allarme giustamente ufficializzato in questi giorni sulla assurda ipotesi di soppressione della Compagnia della Guardia di Finanza di Spoleto per accorpamento a Foligno, con incredibili motivazioni di risparmio sugli affitti, ripropone quella vera e propria emergenza cittadina che dal principio di quest’anno si è determinata. Qualcuno non si era accorto che con la mancata ricandidatura al Parlamento del sen. Domenico Benedetti Valentini, abbinata alla mancanza di qualsiasi spoletino nella Giunta e nel Consiglio della Regione, Spoleto e il suo comprensorio sono completamente privi di rappresentanza nei livelli sovralocali.
Quello che il nostro parlamentare, con silenzioso e infaticabile impegno, aveva ottenuto, difeso e incrementato, da solo o in sinergia con altri colleghi, è di nuovo a rischio. Lo straordinario potenziamento del Tribunale, promosso a capoluogo giudiziario, può essere ridimensionato. Il Nucleo Speciale della Forestale, per la cui istituzione si era battuto con successo il sen. Benedetti Valentini, è soppresso. Il Reggimento Granatieri di Sardegna, sempre da lui propiziato, è stato incluso tra quelli in soppressione sia pure differita. La Scuola di Polizia, benchè riceva solenni visite del Sottosegretario Bocci, è in pericolo. Baiano ripiomba nell’incognita dell’accorpamento con Noceto di Parma. Il finanziamento aggiuntivo del Festival, ottenuto in Senato alla fine della passata legislatura, torna in forse. E adesso, sotto la spinta delle spending review, si arriva a concepire la chiusura della Compagnia della Finanza con il solito trasferimento a Foligno. Sarebbe l’unica città italiana sede di Procura della Repubblica circondariale a rimanere senza la Compagnia di una delle tre fondamentali Forze dell’Ordine.
Intanto la Regione per parte sua mette a rischio i reparti del nostro Ospedale e non intende dare la minima priorità al completamento della Strada Tre Valli. Il tutto mentre chiudono le tre-quattro industrie che impiegavano qualche centinaio di lavoratori. E allora, chi farà sentire la voce di questo comprensorio e garantirà la difesa delle sue istituzioni? In attesa che tutti gli Enti e associazioni si muovano immediatamente per far rientrare questa nuova inaccettabile eventualità, l’appello è che tutte le forze politiche, sociali e culturali di Spoleto – anche al di là delle gravi incertezze legate al “buco di bilancio comunale” – trovino una stagione di generosa compattezza civica su obbiettivi precisi e concreti per riconquistare a questo territorio il ruolo e la rappresentanza che gli spettano nell’ambito regionale e nazionale.