Arresti domiciliari effettuati dalla polizia di Terni nei confronti di due giovani. Uno ha minacciato di dare fuoco alla casa della ex
Non avrebbero accettato la fine della relazione con la propria compagna ed avrebbero dato vita a comportamenti violenti o minacce. Per questo per due uomini – al centro di altrettante inchieste della Procura della Repubblica di Terni – sono scattati gli arresti domiciliari.
Le misure cautelari disposte dal gip ternano sono state eseguite ieri dalla polizia di Terni.
In particolare, sono stati disposti gli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico per un narnese di 26 anni, misura disposta dal Tribunale di Terni per non aver rispettato il divieto di avvicinamento alla ex compagna. L’uomo, che avrebbe dovuto rispettare una distanza di 200 metri dalla ex, l’aveva invece seguita, tentando di contattarla in due occasioni, violando la disposizione; per questo la donna si era rivolta alle autorità. Il giudice ha rimandato gli atti alla Procura della Repubblica che ha delegato per le indagini la 2° Sezione della Squadra Mobile, che ha accertato la violazione.
Arresti domiciliari scattati anche per un altro uomo, un 33enne di San Gemini, sempre a seguito di indagini della Squadra Mobile ternana, su delega della Procura della Repubblica. Le indagini sono partite dalla denuncia dell’ex compagna che ha riferito di essere stata minacciata più volte dall’uomo, che non aveva accettato la fine della relazione. I poliziotti hanno potuto ascoltare le registrazioni delle gravi minacce “Ti do fuoco alla casa” e per l’ex compagno – con precedenti reati per la violazione della legge sugli stupefacenti – è scattata la misura disposta dal GIP.