“L’interesse delle collettività prevalga sulle logiche spartitorie delle poltrone e del potere. Apprendiamo con grande sorpresa che il prossimo CDA del SII sarà nominato non con una sintesi politica, ma sarà il frutto di accordi personali e ristretti” – è quanto scrivono in una nota i sindaci di centrosinistra della Provincia di Terni che gettano ombre sull’imminente nomina del nuovo Cda della società partecipata che gestisce l’acqua. Secondo i sindaci del centrosinistra: “La consuetudine che ha da sempre caratterizzato una condivisione politica dei partiti dell’arco costituzionale per la gestione di un bene primario come l’acqua ha lasciato spazio alle logiche spartitorie delle poltrone”. Che messa così potrebbe anche non far cogliere la sostanziale differenza. Ma si aggiunge: “Un bene come l’acqua non può non tenere conto delle esigenze territoriali anche in base al numero dei cittadini rappresentati dai Comuni, per numero di utenze, e delle zone di attingimento delle acque”. Parlare di accordi ristretti e personali forse è azzardato, visto che il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi e la sindaca di Orvieto, Roberta Tardani (che sono stati i registi della chiusura della CdA, pronto già da diversi giorni), da soli, avrebbero già la maggioranza per procedere.
Centrosinistra, manca un firma illustre
Adesso vediamo chi sono i firmatari della lettera: Lorenzo Lucarelli sindaco di Narni, Fabio Di Gioia sindaco di Arrone, Damiano Bernardini sindaco di Baschi, Federico Gori sindaco di Montecchio, Stefano Paoluzzi Sindaco di Penna in Teverina, Luciano Conti Sindaco di Avigliano Umbro, Simone Barbanera sindaco di Fabro, Sebastiano Caravaggi sindaco di Montegabbione, Luca Cupello Sindaco di Allerona, Guido Grillini Sindaco di Calvi dell’Umbria. I più attenti noteranno che manca la firma del sindaco di Guardea ed ex presidente della Provincia di Terni, Giampiero Lattanzi che, forse potrebbe aver trovato il modo per essere rappresentato nel CdA: direttamente o indirettamente staremo a vedere. Il centrosinistra si trova dunque a fare i conti con una partita che va avanti da anni, ma dalla quale non riesce a uscire senza evidenziare fratture.
CdA SII, le richieste dei sindaci di centrosinistra
“Occorreva una condivisione politica ad ampio raggio che consentisse di affrontare le criticità che tanti cittadini pagano a caro prezzo. Il costo dell’acqua, le utenze deboli, le infrastrutture e il cambiamento climatico dovevano essere i temi alla base di un confronto serio ed immediato e non sui nomi da far accomodare nel CDA – si legge ancora nella missiva – Auspicavamo unità d’intenti su diversi punti fondamentali:
- L’acqua bene comune pubblico;
- Riposizionamento delle esigenze dei cittadini e delle famiglie all’interno di una politica gestionale del SII che tenesse conto del valore primario dell’acqua;
- Potenziamento dei bonus sociali e attenzione alle utenze deboli;
- Politica che incentivasse il risparmio idrico ed un sistema di efficienza nella gestione delle manutenzioni;
- Rappresentanza pubblica al centro dei ruoli di governo del sistema idrico integrato con l’individuazione di profili di alta competenza;
- Attenta analisi e condivisione del programma degli investimenti;
- Gestione trasparente di ogni singola parte del circuito delle acque e dei sistemi di fatturazione”.
Appello per riaprire il confronto
“Auspichiamo che il nostro appello possa riportare il tema in un tavolo di confronto che possa tenere conto di tutte le forze politiche presenti all’interno del servizio idrico integrato con la consapevolezza di partecipare all’assemblea di domani per poter affermare il nostro pensiero” – concludono i sindaci. Ma la questione sembra persa in partenza per due semplici motivi: Bandecchi e Tardani hanno già blindato il CdA da alcuni giorni e Giampiero Lattanzi potrebbe aver trovato una via per un accordo.
In foto l’attuale squadra del SII