Le opposizioni: non siamo pregiudizialmente contrari all'opera, ma va fatta una valutazione seria | Lo svincolo di via Adriatica a rischio chiusura
Il progetto del Nodino è ormai superato dai passi in avanti compiuti in questi mesi, nell’interlocuzione tra Perugia e Roma, verso la realizzazione del primo stralcio del Nodo e per avere rassicurazioni sul futuro completamento dell’intera variante, sino a Corciano.
Quanto invece al raddoppio delle rampa all’intersezione tra la E45 e il Raccordo, viene criticata la scelta di sacrificare lo svincolo di via Adriatica, che concentrerebbe tutto il traffico di Ponte San Giovanni sull’ingresso est.
Questi i punti che hanno spinto le opposizioni consiliari comunali (M5s, Ps, Iv, IpP, Rc Giubilei) a non votare l’emendamento della maggioranza sul “Nodino” nella seduta della III Commissione. Quelli in cui i responsabili Anas, in audizione, hanno svelato – almeno in parte – la nuova progettualità del primo stralcio della variante e delle rampe di Ponte San Giovanni. Un intervento, quest’ultimo, già finanziato, perché inserito negli interventi di manutenzione.
Oltre a questi due punti, sui quali presenteranno in Aula degli emendamenti, le opposizioni lamentano anche il metodo utilizzato dalla maggioranza. Parlano di “forzatura” del centrodestra, che ha rifiutato la richiesta di modificare il testo che, alla luce delle novità intercorse al Ministero, risulta “carente, tardivo e superato”. Da qui la scelta di non partecipare al voto in Commissione per protesta.
Il progetto è stato presentato con le carte appoggiate sul tavolo, senza che fosse stata data la possibilità ai consiglieri di conoscerlo prima. “Molta fretta e poca serietà” lamentano le opposizioni. Per le quali è importante comprendere e discutere il dettaglio degli interventi, sul primo stralcio del Nodo e sulle rampe.
“Non siamo contrari pregiudizialmente alla realizzazione dell’infrastruttura – rilevano i consiglieri di opposizione – ma non si può avallare una discussione poco trasparente come quella di venerdì mattina, sorda alle richieste della minoranza di aprire un confronto, anche con la cittadinanza disorientata, e, dove necessario, rivedere il testo”.