Il capogruppo del Pd in consiglio regionale stigmatizza quanto avvenuto
“Non c’è senso del pudore e tantomeno del ridicolo quando si nega la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, perché non ha legami storici con il territorio, ma si invita invece la cantante Jennifer Lopez a prendere cittadinanza”. Così il capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori, ricordando “quanto avvenuto a Gualdo Cattaneo, dove la maggioranza ha bocciato la richiesta di cittadinanza onoraria alla Segre perché ‘non ha legami storici con il territorio, non rappresenta il nostro Comune, non ha vissuto qui’, come ha detto il sindaco Enrico Valentini”.
Gualdo Cattaneo, il consiglio comunale dice no alla cittadinanza onoraria per Liliana Segre
Bori contro l’atteggiamento della maggioranza
“Una pagina buia della storia della città e dell’Umbria, quella che si è consumata nella cittadina umbra – commenta Bori –, dove tra le risate della maggioranza, il sindaco e i suoi consiglieri hanno bocciato una mozione che, in gran parte d’Italia, è stata adottata per riconoscere il valore di una figura come quella di Liliana Segre. Una figura di una donna che, dai campi di sterminio, ora ha fatto della lotta all’odio e alla violenza la sua ragione di vita. Proprio per questo, risulta alquanto irrispettoso e indecente parlare di ‘strumentalizzazione’ di fronte ad un atto che avrebbe riconosciuto l’universalità del suo messaggio”.
“Segre un simbolo”
Per Tommaso Bori “è stata persa un’occasione di prendere ufficialmente le distanze da quello che è stato il periodo più nero della nostra Storia, conferendo un riconoscimento ad una donna che è sopravvissuta alla Shoah e che porta addosso i segni di quella terribile persecuzione, testimone e interprete di valori conquistati con il sangue e che – conclude – restano intoccabili, come la democrazia e la lotta ad ogni forma discriminazione e razzismo”.
Sindacati
“Noi ci sentiamo nel profondo concittadini di Liliana Segre. Perché i valori che lei rappresenta e che ha sempre difeso nella sua vita sono i nostri valori, sono i valori fondanti della Costituzione italiana, scolpiti nel dna dell’Umbria. Per questo motivo giudichiamo vergognosa la decisione del Comune di Gualdo Cattaneo di negare la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita”. Così in una nota Cgil e Spi Cgil di Perugia.
“Dopo avere vissuto in prima persona l’infamia di Auschwitz, per tutta la sua vita Liliana Segre si è impegnata a testimoniare l’orrore delle discriminazioni razziali e a diffondere la pace e la concordia tra le persone ed i popoli – continua la Cgil – Come si può sostenere che tutto ciò non ha legami con la nostra terra? Come si può dimenticare tutto il male che il fascismo e il nazismo hanno fatto, anche in Umbria, anche a Gualdo Cattaneo? Noi sappiamo però che la gente di Gualdo e di tutta la regione la pensa diversamente. L’Umbria, quella vera, sta con Liliana Segre”.