E’ arrivata alle 14.02 la nota con cui l’amministrazione comunale di Perugia bolla come “inaccettabile” la protesta contro il Green pass andata in scena qualche ora prima in piazza della Repubblica mostrando le divise dei deportati nei lager nazisti. Il tutto, nel Giorno della Memoria.
“L’amministrazione comunale ritiene ‘inaccettabile’ – si legge nella nota – quanto avvenuto stamani in centro storico nel corso della manifestazione organizzata dal Fronte del Dissenso, con l’esibizione di divise dei deportati nei campi di concentramento e di stelle di David con scritto no green pass”.
“Nel giorno in cui in tutto il mondo si commemorano le vittime dell’Olocausto – è il pensiero dell’Amministrazione – l’accostamento tra le persecuzioni nazi-fasciste e le misure imposte per il contenimento dell’emergenza Covid è inammissibile. Pur nel rispetto della diversità delle posizioni e della libertà di espressione, non può che suscitare profonda indignazione un’operazione che strumentalizza il Giorno della Memoria al fine di dare risalto a una protesta totalmente estranea a questa ricorrenza”.
In precedenza, prima della manifestazione, una volta che ne era stato dato l’annuncio, da esponente del Pd e della sinistra era arrivata la condanna alla forma scelta per la protesta. Per la capogruppo Pd Sarah Bistocchi la denuncia dell’amministrazione comunale è stata tardiva.
Anche il parlamentare della Lega Luca Briziarelli aveva parlato di manifestazione “inaccettabile”, come lo “è il paragone con le persecuzioni nazi-fasciste che portarono alla morte di milioni di persone. E’ un insulto alla memoria di quelle vittime”.
“Esprimere il proprio dissenso nel rispetto della legge è assolutamente lecito e legittimo – aveva proseguito Briziarelli – ma farlo paragonando la propria situazione legata al Green Pass al dramma reale vissuto da milioni di persone è vergognoso come lo è anche solo l’idea di scendere in piazza vestendo le stesse divise dei deportati nei campi di concentramento. La politica e le Istituzioni a tutti i livelli hanno il dovere morale, prima ancora che civico, di condannare con forza questi atteggiamenti anche alla luce di quanto previsto dalla legge istitutiva del Giorno della Memoria”.