Perugia

In piazza divise di deportati ebrei, protesta shock no vax | Foto e Aggiornamenti

Nel Giorno della memoria, disposte in piazza della Repubblica, in fila a terra, le divise a strisce, con la stella di David, fatte indossare ai deportati ebrei nei campi di sterminio nazisti. A portarle in piazza alcuni no pass e no vax umbri. Quelli che paragonano il governo attuale ai nazisti, per le misure anti Covid assunte. Una protesta organizzata dal cosiddetto Fronte del dissenso.

I manifestanti, intorno a quelle casacche bianche e blu che richiamano tanto orrore, hanno affissa al petto una stella di David gialla, dove è stato scritto “no Green pass”. Odiosa stella che qualcuno ha affisso anche al petto del figlio, portato in piazza.

Citano Calvino, Primo Levi. Mostrano scritte che inneggiano alla disobbedienza. “La storia si ripete” recita un cartello con l’immancabile stella a sei punte di cui questa frangia dei no vax si è impossessata per la sua protesta.

Un’insegnante mostra un cartello “Docente sospesa, senza stipendio, per non aver firmato l’atto di obbedienza al regime! (a proposito di memoria…)”. Un’insegnante che, se fosse stata in classe oggi, avrebbe dovuto aiutare i suoi studenti a comprendere l’orrore della Shoah. E di cosa sia l’oppressione che annienta l’individuo.

La condanna del Comune: “inaccettabile”

L’amministrazione comunale di Perugia ritiene “inaccettabile” quanto avvenuto stamani in centro storico nel corso della manifestazione organizzata dal Fronte del Dissenso, con l’esibizione di divise dei deportati nei campi di concentramento e di stelle di David con scritto “no green pass”.

“Nel giorno in cui in tutto il mondo si commemorano le vittime dell’Olocausto, l’accostamento tra le persecuzioni nazi-fasciste e le misure imposte per il contenimento dell’emergenza Covid è inammissibile – è il pensiero dell’amministrazione -. Pur nel rispetto della diversità delle posizioni e della libertà di espressione, non può che suscitare profonda indignazione un’operazione che strumentalizza il Giorno della memoria al fine di dare risalto a una protesta totalmente estranea a questa ricorrenza”.

(foto e video di Tommaso Benedetti)