Nel 2025 ad Assisi un Festival su questi temi per tracciare un bilancio e aprire prospettive, evidenziando eccellenze e correggendo criticità.
Individuare i “piatti identitari” capaci di caratterizzare l’intera Regione e non solamente le singole “micro-zone”, ma anche i borghi più belli umbri, belli capaci di offrire, accanto alle perle del turismo conosciute in tutto il mondo, una dimensione più intima ed emozionale; e valorizzare i maestri artigiani le cui arti ancora oggi rappresentano un giacimento di ricchezza anche lavorativa da valorizzare e rilanciare. È la sfida che lancia l’associazione culturale di promozione enogastronomica e del turismo lento “Umbriamoci aps”.
L’associazione si è presentata a inizio settimana all’Alberghiero di Assisi – scuola da cui arrivano i primi sette soci fondatori – con una tavola rotonda su “I piatti iconici della cucina umbra” e per lanciare, insieme al Comune di Assisi e con il patrocinio della Regione Umbria, la prima edizione del “Festival della Cucina Umbra, dei Borghi più Belli e dei Maestri Artigiani 4.0” che si terrà dal 3 al 6 aprile 2025 nella piazza e vie principali di Santa Maria degli Angeli.
L’incontro ha visto la presenza di soggetti istituzionali e di rappresentanti di settori dell’enogastronomia, dell’artigianato, dell’associazionismo; tra questi, Coldiretti, Comune di Assisi, Regione dell’Umbria, Federalberghi e Confcommercio, Confagricoltura, ristoratori, istituti alberghieri e università. Partendo dai sei chef stellati della Regione Umbria, si vogliono “elevare a piatti regionali quelli che fino a quel momento sono stati considerati prettamente territoriali”, ma anche “Rendere più visibili i borghi prima ancora che fuori dall’Umbria, dentro l’Umbria, facendolo diventare un soggetto vitale all’interno del quale ogni visitatore possa immergersi in un’esperienza vera, grazie a maestri artigiani che aprano le botteghe per consentire a chi voglia di avvicinarsi ed approfondire la storia e la tradizione che sottendono ad ognuno di loro. Occorre che i Borghi – dicono da Umbriamoci – si animino con le arti e i mestieri, ma è altrettanto importante che facciano rete e si propongano con specifici pacchetti capaci di integrare l’offerta turistica regionale per offrire ragioni per rimanere più giorni in Umbria”.
Il tutto come detto in un progetto di ampio respiro che nel 2025 culminerà in un festival in cui – l’anno prossimo, e con cadenza annuale – si prevedono seminari, convegni e workshop per favorire il dialogo tra i principali protagonisti dell’offerta enogastronomica e turistico-ricettiva della regione Umbria per – conclude la nota di Umbriamoci – tracciare un bilancio e aprire prospettive, evidenziando eccellenze e correggendo criticità.