L’Azienda pubblica di servizi alla persona “Muzi-Betti” di Città di Castello al centro della Terza commissione consiliare, presieduta da Eleonora Pace.
L’audizione sull’Asp, rappresentata da Eugenio Bruschi e Ascanio Graziotti, richiesta dai consiglieri regionali tifernati Michele Bettarelli (Pd) e Valerio Mancini (Lega), si è tenuta alla presenza del Commissario straordinario dell’Azienda Usl Umbria1 Gilberto Gentili, per un confronto sulle problematiche inerenti la struttura in questa fase di emergenza sanitaria.
“I nostri introiti derivano da rette regionali bloccate dal 2009 – ha detto Bruschi – e ci troviamo oggi senza risorse per interventi strutturali su un’impiantistica vecchia di 15 anni. Per l’impianto di rilevazione fumi abbiamo dovuto chiedere un mutuo. Poi c’è necessità di un adeguamento funzionale ai nuovi problemi emersi con il Covid, che impongono un ripensamento dei servizi. I nostri pazienti hanno bisogno di elevata assistenza, con gravosi costi per il personale. Abbiamo tagliato tutte le spese superflue“.
La nostra unica risorsa al di fuori delle rette è costituita dal lotto edificabile di nostra proprietà, che non abbiamo potuto vendere a causa del Covid che ha bloccato gli investimenti in edilizia
“Altri problemi di bilancio – ha aggiunto Bruschi – derivano dal maggior costo di camici, guanti, maggiori prestazioni orarie del personale. Abbiamo anche acquistato strumenti elettronici per la situazione di emergenza, compreso il citofono per far vedere i familiari ai pazienti. Dal 5 marzo siamo chiusi e gli ospiti sono al sicuro. Abbiamo infermieri con contratto nazionale, altri con contratti locali e infermieri di cooperative. Il bando regionale sta provocando una grossa fuga di personale. Chiediamo un intervento di natura politica dalla Regione, una revisione complessiva del trattamento come struttura residenziale, un provvedimento straordinario, l’aumento delle quote a carico del Servizio sanitario”.
La direzione Usl 1 ha illustrato ai consiglieri regionali l’accordo contrattuale con la struttura, ricordando come, al progressivo incremento di ospiti della residenza che necessitano di assistenza infermieristica ad alta intensità, si siano aggiunte altre necessità dettate dalla pandemia in corso. E’ stata riconosciuta da tutti la capacità della struttura di far fronte al virus, il sovraccarico di costi per la dotazione a tutto il personale dei DPI e delle necessarie attività di sanificazione, nonché la riduzione della disponibilità di personale infermieristico convenzionato, a causa dell’assunzione da parte delle USL, di infermieri della cooperativa.
“Adesso sarebbe utile ragionare tutti insieme, Muzi Betti, Comune, Usl e Regione – secondo Bettarelli – perché alcune criticità si risolvono anche con il dialogo. La Regione deve prendersi un impegno, serve un adeguamento delle tariffe ferme al 2009. Con la Giunta precedente si era arrivati ad un accordo per avere risorse, auspico che la Giunta Tesei riparta da lì”.
Anche per il consigliere Andrea Fora (Patto civico) il sistema di accreditamento è datato e serve una revisione totale. Per Valerio Mancini (Lega) “l’operato della struttura e la sua importanza per il territorio giustificano un intervento di sostegno adeguato, che permetta di continuare ad operare ad alto livello come ha sempre fatto”.