Muzi Betti arriva in commissione ‘Servizi’: la riunione, a cui hanno partecipato il presidente Andreina Ciubini e il Cda (Eugenio Bruschi, Agnese Dini e Goretta Morini), ha approfondito strategie e criticità della residenza protetta di via della Terme, a partire da un’interrogazione di Cesare Sassolini (FI) in cui si parlava di “un buco di bilancio di 400 mila euro. Qual è l’attuale organizzazione, visto che rette e personale sono i due fattori con un margine potenziale di manovra? – ha chiesto il consigliere di opposizione – Quanto costano le posizioni organizzative e i soggetti esterni, quale progetto per il Centro Alzheimer?”.
Il presidente Andreina Ciubini ha risposto illustrando anche il piano di interventi per superare le criticità finanziarie: “Il problema finanziario in realtà è di circa 190 mila euro, su cui stiamo lavorando attraverso il riconoscimento da parte della Regione di 10 posti ad elevata assistenza con rette più alte, rinegoziazione delle convenzione per i servizi di telefonia, gas, elettricità, voci molto onerose in una struttura in cui il cui il 20% degli ospiti ha bisogno di ossigeno o ventilazione assistita”.
Abbiamo sottoscritto un prestito da 100 mila euro per lavori di messa a norma e l’abbiamo coniugati a interventi che efficienteranno la struttura producendo risparmi. L’automazione di molti dispositivi permette un alleggerimento delle condizioni lavorative a vantaggio soprattutto del personale storico di Muzi Betti, che risente dell’impegno quotidiano al fianco di pazienti non autosufficienti
Il sindaco Luciano Bacchetta ha dichiarato che “ci sono problemi storici di sostenibilità finanziaria a causa di rette stabilite dalla Regione e calmierate, anche per il forte profilo sociale che riveste il servizio. D’altra parte non si può agire sulla capienza, perché il limite di 90 ospiti è di legge. Le sofferenze finanziarie sono calcolate e bilanciate dal ruolo essenziale che Muzi Betti svolge nella comunità. Il potenziamento del Centro Alzheimer, con i soldi del Lascito Mariani, non è funzionale alle criticità economiche ma al sottodimensionamento dell’attuale sede, che non riesce a far fronte alla domanda di presa in carico”.