Il capogruppo di Fratelli d'Italia denuncia "L'uso di parole inglesi sta via via sostituendo l'italiano. Torniamo a preservare la nostra identità"
Garantire l’uso della lingua italiana negli atti della Pubblica Amministrazione. Questo chiede, in occasione del Dantedì, il capogruppo di Fratelli d’Italia Andrea Lignani Marchesani.
“La deriva verso l’’itanglese’ ha assunto negli ultimi due decenni una proporzione devastante che potrebbe portare in pochi decenni al collasso della lingua italiana – dice Lignani annunciando una mozione sull’argomento – Nella conversazione quotidiana, nei luoghi di lavoro, negli atti della Pubblica Amministrazione l’uso di parole inglesi sta via via sostituendo l’italiano“.
“Una delle lingue più complesse e ricche del mondo, erede diretta del latino, oggetto di studio in tutto il globo rischia di scomparire per una sorta di suicidio collettivo delle nostre tradizioni. Coltivare la lingua è non solo preservare la nostra cultura ma anche un indotto economico e turistico fondamentale”.
Lignani ricorda anche che altre Nazioni, in primis la Francia, hanno inserito la tutela del proprio idioma sia in Costituzione che nella normativa, introducendo precisi obblighi nella redazione di qualsivoglia atto pubblico.
La mozione, presentata in occasione del Dantedi, ha lo scopo molto più modesto di “impegnare l’Amministrazione comunale tifernate a redigere i propri atti esclusivamente utilizzando termini in italiano. Una cosa apparentemente semplice, che all’inizio costerà fatica ma che testimonierà il contributo che la nostra Comunità intende dare alla preservazione della nostra identità e cultura”.