Moschea di Umbertide, l'Imam smentisce i finanziamenti dal Qatar - Tuttoggi.info

Moschea di Umbertide, l’Imam smentisce i finanziamenti dal Qatar

Davide Baccarini

Moschea di Umbertide, l’Imam smentisce i finanziamenti dal Qatar

Il sindaco Locchi invia lettera a El Okayly per sapere chi paga la struttura e lavora al 'Patto di Cittadinanza di Umbertide'
Gio, 08/06/2017 - 16:09

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Si fa sempre più calda la questione moschea ad Umbertide, all’indomani del servizio della rubrica di Rete 4 “Dalla vostra parte”.

Nella puntata di lunedì 5 giugnoil conduttore Maurizio Belpietro, aveva parlato di presunti finanziamenti destinati alla costruenda struttura, provenienti dal Qatar, uno degli stati considerati più “vicini” al terrorismo islamico.

Le mosse del sindaco

marco_locchi.jpgDopo le furiose reazioni di Movimento 5 Stelle e Lega Nord, quest’ultima occupatasi fin da subito del caso con il consigliere regionale Valerio Mancini, che ieri ha chiesto a gran voce lo stop dei lavori e le dimissioni del sindaco di Umbertide, Marco Locchi, e del consigliere regionale Pd Marco Vinicio Guasticchi, dichiaratosi “letteralmente sconvolto dalla serie di contraddizioni tenute nascoste alla comunità umbertidese”, il primo cittadino ha dichiarato di aver inviato una lettera all’imam locale Chafiq El Oqayly, sollecitandolo a fornire un elenco dei finanziatori italiani ed esteri, “anche in virtù del Patto nazionale dell’Islam firmato a febbraio, all’interno del quale ci sono punti ben precisi che le associazioni islamiche hanno sottoscritto, tra cui ci sono, appunto, la tracciabilità finanziaria, il curriculum dell’imam e la lingua italiana per i sermoni”.

Mi sono quindi limitato a far rispettare questo Patto. Quello che verrà prodotto e noi consegnato dovrà essere analizzato bene dal Prefetto o chi sa “leggere” queste cose. Qualora ci fosse una situazione di poca chiarezza su aspetti contabili chiederò subito la sospensione dei lavori

Fin da gennaio, come ha ricordato il sindaco, “si è avviato un percorso abbastanza stretto con i vari livelli istituzionali”, a partire dall’incontro a Rimini con il ministro degli Interni Marco Minniti, durante il quale Locchi si era fatto portavoce della comunità umbertidese rispetto a questa realizzazione, puntando il dito proprio sulla tracciabilità finanziaria e gli altri aspetti riguardanti la trasparenza.

Dopo la Firma del Patto nazionale dell’Islam il primo cittadino è stato a Roma in altre due occasioni, fino all’incontro sulla sicurezza con il prefetto di Perugia Raffaele Cannizzaro: proprio quest’ultimo, in quella occasione, aveva dato la sua disponibilità a firmare il futuro Patto di cittadinanza di Umbertide, insieme a Chiesa, sindacati e, ovviamente, comunità islamica. “La mia idea – ha precisato il sindaco – è di fare di questo un documento per la città, allargandolo a più soggetti possibili. L’incontro con il Prefetto per parlare e analizzare la bozza di questo Patto avverrà la prossima settimana”.

Le risposte dell’imam

imamL’imam El Oqayly, da parte sua, ha smentito categoricamente qualunque coinvolgimento del Qatar nel finanziamento  della costruzione del nuovo centro culturale islamico: “Fino ad oggi i finanziamenti sono tutti provenuti dalla nostra comunità o da altre moschee a noi vicine, mai dall’estero, né dal Qatar né da nessun altro Stato. C’è stata una richiesta al Marocco, ma non abbiamo mai ricevuto risposta dallo stato maghrebino”.

Il numero uno della comunità islamica umbertidese ha poi confermato di aver ricevuto la lettera di sollecitazione del sindaco Locchi, precisando: “Stiamo studiando il da farsi perché c’è di mezzo anche la privacy e non abbiamo una lista pronta ma una cinquantina di blocchetti di ricevute di donazioni di fedeli. Dobbiamo trovare un modo per farle pubblicare”. El Oqayly ha poi sottolineato che lo stesso stato dei lavori, “che procede molto lentamente, dipende proprio dalle donazioni e non si può affatto preannunciare una data certa della chiusura del cantiere” .

L’imam, infine, ha aggiunto che il Segretario generale della Confederazione islamica italiana si è già mosso tramite il proprio legale per chiedere a Mediaset una rettifica alla notizia “inesatta” data durante il programma di prima serata sul canale Mediaset.

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