Un terzo della resa dalla raccolta delle olive in Umbria. E’ quanto stimano Coldiretti e Aprol Umbria all’inizio, anche nel Cuore verde d’Italia, della campagna di raccolta con le olive. Un calo produttivo, a “macchia di leopardo”, in controtendenza rispetto alla stima nazionale. Sempre che l’andamento climatico non cambi nelle prossime settimane rispetto alle previsioni.
La raccolta, che entrerà nel vivo dai primi di ottobre, ma che in varie aziende è già scattata in questi giorni – spiega Giulio Mannelli, presidente Aprol Umbria e vicepresidente Coldiretti Perugia – sembra indirizzata verso quantità ridotte, con una qualità prevista a buoni livelli, così come le rese.
La mosca olearia
Se nella scorsa annata – ricorda Mannelli – il clima non aveva condizionato negativamente la campagna, che invece era risultata più che soddisfacente e sopra la norma, seppur con basse rese, questa stagione subirà gli effetti sfavorevoli causati soprattutto dalla mosca olearia. Come Aprol, ne abbiamo monitorato l’andamento in tutta l’Umbria, riscontrando come essa abbia colpito in diversi territori della regione, favorita anche dal ritorno di importanti piogge estive che hanno agevolato quella condizione di umidità ideale al suo sviluppo. Ad influire sul calo produttivo all’orizzonte – aggiunge Mannelli – pure il noto fenomeno dell’alternanza produttiva, che fa si che dopo un’ottima stagione a livello quantitativo, ne segua di solito una cosiddetta di “scarica”.
L’impatto del clima
Anche a fronte dell’impatto sempre più importante del clima sulla produzione, occorre quindi – secondo Mannelli – rafforzare l’impegno verso mirate scelte agronomiche, commerciali e tecnologiche, anche agevolando quegli investimenti che consentano di tutelare e valorizzare maggiormente questo prodotto simbolo della nostra regione pure a livello ambientale e turistico. Proseguiremo nel nostro lavoro affinché l’olio extravergine di oliva umbro – precisa Mannelli – non venga più percepito solo come un semplice alimento, ma come un’eccellenza riconosciuta per i suoi benefici salutistici, punto cardine della Dieta Mediterranea e centrale per l’intera economia agricola regionale, da far crescere su tutti i mercati.
I numeri dell’olivo in Umbria
In Umbria, secondo elaborazioni Coldiretti, si trovano quasi 7,5 milioni di piante di olivo che coprono circa 30.000 ettari e permettono di produrre mediamente circa 65.000 quintali di olio l’anno. La D.O.P. dell’olio extravergine di oliva Umbria, istituita nel 1997, è estesa all’intero territorio regionale, che è stato suddiviso in cinque sottozone (Colli Assisi-Spoleto, Colli Martani, Colli del Trasimeno, Colli Amerini e Colli Orvietani). Altro snodo essenziale della qualità dell’olio umbro, è il numero dei frantoi: circa 200, che, con una presenza così capillare sul territorio, permettono la frangitura immediata delle olive, senza che queste si deteriorino per una presenza troppo lunga in magazzino prima della lavorazione.