Morti per overdose in Umbria, Barberini “Quadro più rassicurante” | Ma non sembra così - Tuttoggi.info

Morti per overdose in Umbria, Barberini “Quadro più rassicurante” | Ma non sembra così

Sara Fratepietro

Morti per overdose in Umbria, Barberini “Quadro più rassicurante” | Ma non sembra così

Dopo la pubblicazione dei dati di GeOverdose sui primi mesi del 2018 l’assessore tranquillizza tutti ma illustra i dati del 2017, già superati
Mer, 08/08/2018 - 13:38

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“Sono diminuite le morti per overdose registrate in Umbria, toccando nel 2017 il dato più basso degli ultimi vent’anni, con un trend in continuo e progressivo calo”. Peccato però che il dato dello scorso anno è stato già superato nel primo semestre 2018.

Dopo la pubblicazione della situazione illustrata da GeOverdose, il portale che raccoglie i casi di overdose (dividendoli in presunti e accertati, in mortali e non), la Regione Umbria interviene sul tema. Lo fa con l’assessore alla sanità Luca Barberini, illustrando però appunto i dati relativi al 2017, che hanno visto 8 casi mortali di overdose. Ben 10 invece, quelli segnalati da GeOverdose da gennaio ad oggi, che cita a suo sostegno articoli di giornale con tanto di mappa dettagliata, età e zone (8 morti per overdose in provincia di Perugia, 2 a Terni). Certo, il portale contiene delle imprecisioni e si basa su dati non ufficiali (basati comunque su articoli di giornale che derivano da comunicazioni di forze dell’ordine o fonti ospedaliere), ma che la situazione è allarmante è fuori dubbio.


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Giusto, quindi, prendere atto che nel 2017 i casi di overdose sono stati “positivi”, quindi in calo rispetto al passato. Ma sarebbe altrettanto giusto notare come le cronache di questi mesi hanno evidenziato una situazione tutt’altro che positiva.

Di seguito, comunque, il comunicato stampa dell’assessore regionale Luca Barberini che si basa sulle ultime analisi dell’Osservatorio epidemiologico regionale sulle dipendenze, che ha raccolto ed elaborato dati ufficiali trasmessi da un’ampia rete di servizi composta dall’Istituto di Medicina legale dell’Università degli Studi di Perugia, dalle Prefetture di Perugia e Terni, dalla Centrale operativa unica 118 Umbria e dai Servizi sanitari regionali per le dipendenze.

“L’Osservatorio – spiega Luca Barberini, assessore regionale alla salute, alla coesione sociale e al welfare – analizza da anni il fenomeno, attraverso una rilevazione approfondita e costante dei dati, effettuata con metodologia uniforme, in modo da verificarne l’andamento nel tempo, per orientare concretamente le strategie di prevenzione e contrasto delle tossicodipendenze”.

Secondo quanto rilevato dagli esperti della Regione, negli ultimi vent’anni (1996-2017) il trend dei decessi per overdose in Umbria ha denotato un quadro sostanzialmente stabile fino al 2005, mentre in seguito il livello è cresciuto raggiungendo il picco più elevato nel 2007, con 35 decessi. Negli anni successivi, si è registrato un andamento altalenante, complessivamente rivolto verso il decremento, che si è accentuato a partire dal 2013, raggiungendo nel 2017 il dato più basso dall’inizio della rilevazione, con 8 decessi (7 in provincia di Perugia e 1 in provincia di Terni), contro i 10 del 2016. I dati si riferiscono a morti per overdose accertate e non presunte. Il tasso di incidenza sulla popolazione a rischio (15-64 anni) si è fermato al livello minimo degli ultimi anni: 1,4 morti per 100mila abitanti. Tale dato ha segnato un particolare miglioramento nella provincia di Perugia, dove si è passati ad un tasso pari a 1,7: circa la metà di quanto osservato nel 2013, quando la media era di 3,4 morti per 100mila residenti. Sono gli oppioidi i responsabili di tutte le morti per overdose avvenute in Umbria nel 2017. L’età media è di circa 36 anni, con il 63 per cento dei decessi nella fascia over 35 e il 25 per cento fra ultraquarantenni, tutti uomini. Si conferma il trend degli ultimi anni, con la mortalità che in questo ambito tende a interessare progressivamente le fasce di età più avanzate. Non sono ancora disponibili i dati ufficiali dei primi mesi del 2018, comunicati annualmente dalle Prefetture e dall’Istituto di Medicina legale dell’Università degli Studi di Perugia.

   “I dati degli ultimi anni – sottolinea l’assessore Barberini – evidenziano un quadro più rassicurante del passato, rispetto al quale non va comunque abbassata la guardia, tenendo alta l’attenzione sulla prevenzione e sul contrasto del fenomeno attraverso un lavoro di rete che coinvolga istituzioni, forze dell’ordine, comunità. La Regione Umbria è da sempre molto impegnata in questo ambito, con numerose attività sul territorio realizzate, in particolare, attraverso i servizi per le dipendenze delle Aziende sanitarie regionali. Grande attenzione viene rivolta ai giovani, con attività di promozione della salute nelle scuole, volta alla prevenzione del consumo di droga e alla riduzione dei rischi”.

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