Conferito l'incarico al consulente per l'autopsia, che si terrà domani. E la Procura rettifica la sua nota di ieri sui medici indagati
Sono il medico del pronto soccorso di Spoleto che ha seguito e firmato le dimissioni di Nicola Gelmetti ed il cardiologo di Foligno che lo ha seguito a distanza con la telemedicina quella sera i due dottori iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo per la morte dell’imprenditore spoletino. La Procura della Repubblica di Spoleto, con una nota a firma del procuratore facente funzione Vincenzo Ferrigno, ha rettificato oggi le comunicazioni che aveva diffuso ufficialmente nella giornata di ieri.
Comunicando infatti che nel fascicolo aperto dopo la morte del 65enne, deceduto in casa poche ore dopo essere stato dimesso dall’ospedale, erano state iscritte due persone, la Procura spoletina aveva specificato che si trattava di “due medici dell’Ospedale San Matteo degli Infermi di Spoleto”. Oggi, invece, la rettifica: uno era in servizio a Spoleto, l’altro a Foligno.
“Ad integrazione e correzione del comunicato emesso in data 7 febbraio 2024 in ordine all’attività d’indagine connessa al decesso di G.N., – scrive il pm Ferrigno – si ritiene opportuno precisare che in data odierna è stato conferito l’incarico al CT per lo svolgimento dell’esame autoptico al fine di accertare la causa ed i mezzi che hanno cagionato la morte del paziente e l’eventuale esistenza di condotte commissive o omissive da parte dei sanitari che abbiano determinato ovvero contribuito a determinare il decesso. E’ stato anche disposto il prelievo di campioni utili al successivo esame tossicologico”. Autopsia, che, come già reso noto, si terrà nella giornata di domani (venerdì 9 febbraio).
“Attualmente – prosegue la nota della Procura che si auto corregge – risultano sottoposti ad indagine il medico che ha avuto in cura la vittima dal momento dell’ingresso al Pronto Soccorso presso l’Ospedale di Spoleto fino alle dimissioni, nonché il cardiologo che ha redatto il referto dopo la lettura dell’ecocardiogramma, in servizio quest’ultimo presso l’Ospedale di Foligno (e non di Spoleto). Naturalmente vale allo stato la presunzione d’innocenza per tutti gli indagati”.