La morte di Flavio e Gianluca, i due ragazzi morti a Terni dopo aver assunto un mix letale di droghe, ha lasciato una ferita ancora aperta in città.
Il Questore di Terni, dott. Roberto Massucci, a margine di una conferenza di stampa per l’ennesima operazione antidroga, è tornato sull’argomento, preoccupato per il comportamento degli adolescenti ternani e per il ruolo che gli adulti svolgono nel controllo sociale.
“Morte di Flavio e Gianluca responsabilità degli adulti”
“La morte di questi due ragazzi è una responsabilità della comunità – ha ammonito il Questore – e ci si aspettava che questa responsabilità avesse un riscontro sul territorio. Temo che a pochissimi giorni dai funerali di Flavio e Gianluca, in questa provincia, questa responsabilità ancora non si è vista. Vedo che accadono esattamente le stesse cose che accadono che accadevano prima. Il tema non è che ci sono spacciatori che si trovano in tutti gli angoli, ma ci sono giovani che sono alla ricerca della ‘migliore’ maniera di arrivare allo sballo e questa è una responsabilità degli adulti”.
“A Terni devono cambiare le cose”
“La responsabilizzazione dei giovani passa attraverso quello degli adulti e io questa responsabilità non la vedo. L’auspicio – incalza il Questore – e il messaggio che vorrei consegnare a tutti è che, superato il momento di dolore, ora siamo a un bivio: continuare a fare che si faceva prima o passare ai fatti e cambiare le cose”.
Controlli serrati nel mondo dei giovani
“Ho già dato mandato ai miei uomini – sottolinea ancora Massucci – di serrare i controlli sul mondo giovanile e ogni qual volta troveremo un minore che abbia fatto uso di droga o alcool, chiamerò i genitori e con loro discuterò. Ho parlato anche con il Procuratore presso il Tribunale dei Minori e la stessa Procura verrà chiamata a indagare anche sulla corretta applicazione del principio di potestà genitoriale che non è un principio astratto, ma contiene doveri, obblighi morali e giuridici. Quando si fa appello alla responsabilità bisogna dare contenuti. Noi ci siamo nel dare contenuti e ci aspettiamo che la collettività possa dare espressione a dei fatti conreti e che sul campo si riscontri una vera inversione di tendenza”.