Venerdì 30 ottobre, alle ore 18, sarà scritta la parola fine sulla storia del buco di bilancio del Comune di Montefalco. La conferenza dei capigruppo ha infatti convocato il consiglio comunale che dovrà votare la dichiarazione di dissesto del Comune, guidato dieci anni dall’attuale governatrice Donatella Tesei.
“Non c’erano le condizioni, nonostante un lungo confronto e un lungo esame della situazione, per percorrere strade diverse“, ha detto il sindaco Luigi Titta, spiegando che il problema sia l’epilogo di un lungo percorso.
Il Tuel
In questi casi, la normativa di riferimento è quella contenuta nel Testo unico enti locali, che norma l’argomento all’articolo 246. Nello specifico: “La deliberazione dello stato di dissesto non è revocabile. Alla stessa è allegata una dettagliata relazione dell’organo di revisione economico finanziaria che analizza le cause che hanno provocato il dissesto. La deliberazione dello stato di dissesto è trasmessa, entro 5 giorni dalla data di esecutività, al Ministero dell’interno ed alla Procura regionale presso la Corte dei conti competente per territorio, unitamente alla relazione dell’organo di revisione. La deliberazione è pubblicata per estratto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana a cura del Ministero dell’interno unitamente al decreto del Presidente della Repubblica di nomina dell’organo straordinario di liquidazione“.
L’accusa di Bori
“Il prossimo 30 ottobre si riunirà il consiglio comunale di Montefalco e dopo mesi di fughe dalle responsabilità, il Comune sarà chiamato alla dichiarazione di dissesto”. Così il capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori (Pd) che torna a chiedere che “la presidente Tesei riferisca in aula sul tema, essendo un aspetto affatto secondario”.
“La governatrice Tesei – prosegue Bori – in campagna elettorale ha sempre ribadito l’inesistenza di qualsiasi problema nei conti di Montefalco e ora la situazione esplode, con il consiglio comunale chiamato a votare il dissesto dei conti. Inevitabile dunque, per colei che di quel Comune è stato sindaco per dieci anni, dare spiegazioni alla Regione, affinché gli umbri possano valutare liberamente le capacità amministrative della presidente della Regione e verificare se ha detto cose non corrispondenti al vero. D’altro canto – spiega Bori – sarà nostra premura vigilare sulla città di Montefalco, con il massimo della premura per i cittadini e le imprese che oggi si troveranno a dover gestire tariffe al massimo e servizi tagliati”.