Mons. Ubaldo Felice Braccini, decano del clero eugubino, ha da pochi giorni festeggiato i 70 anni di sacerdozio.
Nato a Scheggia nel 1928, dopo aver frequentato il Seminario vescovile di Gubbio e quello regionale di Assisi, venne ordinato sacerdote nel 1950.
Profondo conoscitore del latino, don Ubaldo Braccini, canonico emerito della Cattedrale, in passato cancelliere vescovile e archivista diocesano, si è distinto per la pubblicazione di un testo come “La mano di Sant’Ubaldo”, in cui ha ricostruito i legami storici e religiosi tra Gubbio e Thann, che hanno in comune il santo patrono.
Nel ministero pastorale, il sacerdote ha guidato in gioventù le comunità parrocchiali di S. Andrea del Calcinaro e Torre dell’Olmo, realtà rurali oggi pressoché spopolate, delle quali spesso ricorda fatiche, disagi e condizioni di povertà dei contadini. Dal 1955 al 2019, è stato parroco di Torre dei Calzolari, dove si è adoperato per la ristrutturazione della chiesa parrocchiale dopo il terremoto del 1984, e di Spada, la cui parrocchia venne istituita negli anni Sessanta.
A livello sociale, significative sono state le battaglie per l’ammodernamento della strada statale 219 Pian d’Assino, dalle quali ha tratto il libro “La strada della morte”, e per la tutela degli allevatori di fronte allo scriteriato ripopolamento dei lupi. Don Ubaldo Braccini si è anche distinto nel rapporto con il mondo dell’emigrazione, con molti viaggi specie in Lussemburgo, e nell’ambito del clero, come esponente della Faci (Federazione associazioni del clero in Italia), si è adoperato per la promozioni dei diritti e delle tutele per i sacerdoti.
(foto di Fabrizio Cece)