Alessia Chiriatti
Un night in piena regola, con ballerine “generose” e clienti abituali disposti a pagare molti soldi per avere una compagnia un pò particolare: a smantellare il giro di prostituzione creatosi intorno al “Bocca di Rosa” di Fossato di Vico sono state alcune mogli degli accaniti frequentatori del locale, insospettite delle assenze serali dei mariti, soprattutto nel fine settimana, e in particolar modo dalle ingiustificate e considerevoli somme di denaro che venivano sottratte al budget famigliare. Anche la crisi economica attuale ha esasperato gli animi al punto che le mogli si sono viste costrette a rivolgersi ai Carabinieri per trovare aiuto. Le indagini, condotte dai militari della Stazione Carabinieri di Fossato di Vico insieme ai colleghi di Gubbio, sono iniziate alcuni mesi fa.
Il night – I controlli effettuati sono stati utili a identificare i clienti e le ballerine, per verificare quanto le presenze degli avventori fossero costanti nel tempo, e per capire come di fatto avvenivano gli incontri. Si è scoperto che nel locale i clienti potevano ottenere degli appuntamenti a sfondo sessuale, accordandosi di volta in volta, grazie alla presenza di molte ragazze disposte a offrire le proprie prestazioni sia all'interno di privè che al di fuori.
Le cifre pagate al gestore del locale per tali “servizi” variavano da 15 euro per 20 minuti di “consumazione”, sino ai 120 euro per una bottiglia di spumante per un’ora di compagnia. C'era poi chi preferiva portarle fuori a “cena”, pagando la “trasferta” anche 350 euro a serata. A tutto questo vanno aggiunti regali di varia natura e compensi in denaro alle ragazze. Il titolare del locale riusciva anche ad eludere eventuali controlli con la presenza e la complicità di camerieri e buttafuori compiacenti.
L'organizzazione – Il titolare non utilizzava metodi “ortodossi” per convincere le ragazze, per la maggior parte provenienti dall'est Europa, a prostituirsi: pressioni psicologiche, minacce di licenziamento, fino a suggerire ai clienti più esigenti le ragazze più accondiscendenti, per fare in modo che fossero a loro volta più disponibili.
E' così scattata l’accusa nei confronti di L.M., gualdese, classe ’76, coniugato, di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione: l'uomo è stato tratto in arresto in esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari, così da interrompere immediatamente la sua condotta criminosa. Nei guai sono finite anche altre cinque persone implicate a vario titolo nella vicenda: tra loro buttafuori, camerieri o comunque persone che gravitavano nell’ambiente. L’operazione ed il relativo controllo sono stati effettuati nel fine settimana: i militari della Compagnia Carabinieri di Gubbio e di Fossato di Vico, coordinati dal Tenente Piergiuseppe Zago, hanno fatto irruzione nel locale, supportati, per la valutazione degli aspetti specifici, anche dai reparti speciali Nucleo Ispettorato del Lavoro e NAS, i quali, oltre ad elevare contravvenzioni per un totale di circa 10.000 euro, hanno evidenziato anche delle omissioni contributive verso l’INPS, ENPALS e INAIL. Il titolare del night, destinatario della misura cautelare, terminate le operazioni rito, è stato accompagnato presso il proprio domicilio dove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il locale invece è stato posto sotto sequestro.
All’interno del locale sono state trovate oltre 15 ballerine e altrettanti clienti, alcuni dei quali abitudinari e “accaniti frequentatori”; infatti alcuni di questi si erano affezionati a tal punto alla “propria” ragazza che pagavano al gestore le consumazioni pur non essendo fisicamente presenti. Non è stato difficile scoprire nuovi e piccanti elementi utili alle indagini, specie da chi poi avrebbe dovuto spiegarli alle proprie consorti. La minuziosa indagine dei Carabinieri che ha trovato il pieno appoggio dell’Autorità Giudiziaria ha permesso quindi di smantellare un losco giro di affari legati al mondo della prostituzione. Le indagini non sono ancora concluse: ci sono ancora vari aspetti da chiarire, e non si escludono sviluppi.
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