Mobilità, studenti e università per autobus notturni e sconti - Tuttoggi.info

Mobilità, studenti e università per autobus notturni e sconti

Alessia Chiriatti

Mobilità, studenti e università per autobus notturni e sconti

A Perugia, "gli abbonamenti costano di più" | Ora si punta al Piano urbano del prossimo anno
Mer, 23/03/2016 - 11:27

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E’ un’aula piena di studenti medi e universitari quella di Palazzo Manzoni, sede del Dipartimento di Lettere dell’Università degli Studi di Perugia. Il messaggio che rimane è chiaro: a Perugia, e in Umbria, c’è necessità di una mobilità alternativa, di autobus notturni, di maggiori sconti per gli studenti, di più collegamenti per raggiungere le sedi universitarie da aree anche periferiche. Di questo i giovani hanno discusso nel pomeriggio di ieri, durante un’iniziativa promossa dalla Rete degli Studenti Medi e dalla Sinistra Universitaria – UdU di Perugia. Il dibattito è stato moderato dalle coordinatrici delle associazioni, Giulia Titoli e Costanza Spera.

Presenti in aula Martina Domina, Presidente del Consiglio degli Studenti dell’Università degli Studi di Perugia, Tommaso Bori, consigliere comunale, Federico Rossi, Delegato del rettore ai Servizi per gli Studenti, Massimo Lacquaniti, Mobility Manager dell’Ateneo, Giovanni Rende, rappresentante degli Studenti Medi nella Consulta Provinciale, e Paolo Polinori, docente universitario di Economia.

Al centro dunque gli studenti, in una posizione di riguardo, nell’ottica di una pianificazione strategica della città di Perugia e della regione Umbria, che nel complesso di scuole secondarie e dell’Università nel territorio dovrebbe superare la frammentazione del piano dell’offerta. L’Ateneo, ha detto il Professor Rossi, “ripone tutta l’attenzione particolare. Riteniamo fondamentale che sia indispensabile coinvolgere le diverse istituzioni aventi voce in capitolo sull’argomento. C’è un problema di comunicazione tra loro, e ciò invalida le politiche dei servizi agli studenti”. 

Di certo negli anni la sperimentazione per una mobilità alternativa non è mancata, nonostante la discussione, giunta in Commissione a palazzo dei Priori con un odg del consigliere Tommaso Bori, era stata poi bloccata. Ad oggi, Umbria Mobilità, per propria policy aziendale, ha individuato alcuni “prodotti”, tra biglietti e abbonamenti, che “soddisfano una fetta importante di utenti“, ha detto Rossi, il quale ha inoltre parlato di tavoli già esistenti, con compagnie come Flick bus, Trenitalia e Alitalia per la costituzione di nuove o migliori tratte. Eppure per i fruitori, l’offerta non è soddisfacente. E poi c’è il problema dei costi: si parla, a Perugia, di un abbonamento per studenti di tre mesi a 117 euro, quando il costo del mensile si attesta a 45, a fronte di un’università come Firenze dove l’abbonamento mensile costa 23 euro. Un occhio di riguardo anche per i poli distaccati dell’Ateneo Umbro, che conta sedi, ad esempio nella città di Terni, “al momento – è stato detto ieri durante l’Assemblea –fortemente penalizzate da una mancanza di un piano di mobilità che le ponga in una posizione di rilievo al pari dei dipartimenti del Capoluogo perugino”.

Al momento, speranze e progetti potrebbero essere risposti, come ha detto in assemblea il consigliere Tommaso Bori, nel Piano urbano della mobilità sostenibile, che il Comune si appresta a varare per il prossimo anno. L’intento è dunque quello di far passare al suo interno anche la mobilità notturna. “Bisogna riuscire a far promuovere la sperimentazione semestrale, anche nei week-end di primavera-estate, andando a quantificare i costi”, ha detto Bori. “Il dirigente del Comune ha quantificato che i costi da coprire per un anno siano pari a 100mila euro. Nei periodi di sperimentazione, come quando il Minimetrò resta aperto fino alle 2 di notte per Umbria Jazz, si registra un aumento del 300% degli utenti. Le risorse possono essere individuate nei 4milioni dall’agenda urbana per la mobilità alternativa stanziati da parte della Regione, o in una parte del bilancio comunale, pari al 10%. Dobbiamo riportare la questione nella Commissione competente“.

Tutti concordi, e non solo in Assemblea, sul fatto che Perugia – anche nell’ottica in cui la stessa regione Umbria nei prossimi anni ha necessità di ridurre le distanze e le barriere tra città e realtà regionali – non possa prescindere dal ruolo della sua Università che la caratterizza e la fonda da secoli. Anche in Regione, la porta sembra aperta: a breve dovrebbe esserci un nuovo appuntamento con l’assessore Chianella, per vagliare nuove sperimentazioni Il progetto, è stato detto, deve essere però sostenibile, dato che le esigenze degli studenti sono ormai mutate. 6 i “cluster” che dovrebbe essere coinvolti: il centro con Piazza Morlacchi, la facoltà di agraria, quelle di ingegneria e medicina, Monteluce, Elce.

Il dibattito resta ancora aperto, e nuove iniziative non resteranno tanto tempo nel cassetto, inclusa la somministrazione di questionari agli studenti per individuare i trend: gli studenti vogliono ora provare a coinvolgere nuovamente l’amministrazione comunale di Perugia, Umbria Mobilità e chiunque tra soggetti pubblici e privati competenti in materia si muovano per rispondere alle esigenze che cittadini e studenti avanzano ormai da molto tempo.

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