La madre disperata per le continue minacce dal figlio violento ha chiamato la polizia: il giovane, con precedenti penali, è stato arrestato
Più volte avrebbe minacciato i suoi genitori (nonostante il padre sia pure disabile) per ottenere soldi, in due casi addirittura con una mannaia. E’ stata la polizia ad accogliere il disperato grido d’allarme di una madre vittima delle violenze del proprio figlio, 39enne. Che alla fine è finito in carcere.
La donna, residente nell’hinterland di Perugia, ha chiamato disperata il 113, raccontando di essersi barricata in casa, terrorizzata dalla violenza del proprio figlio che colpiva incessantemente con pugni e calci il portone di ingresso per poter entrare nell’abitazione e costringere la madre a cedergli dei soldi. Solo sentendo che la madre era al telefono con la polizia, il figlio ha desistito e se ne è andato.
Nel frattempo dalla questura erano state attivate 3 volanti. Un equipaggio ha raggiunto la donna, provvedendo a calmarla e rassicurarla attraverso la propria presenza, mentre le altre due auto si mettevano alla ricerca del soggetto.
La povera madre risultava vittima delle violenze del proprio figlio da un lungo periodo, subendo costantemente minacce che, in un paio di casi, si concretizzavano anche attraverso l’uso di una mannaia e le promesse di incendiare casa qualora non continuasse a soddisfare le richieste costanti di soldi. Talvolta la donna, in preda alla paura, anche per l’incolumità del proprio marito in stato di disabilità, si trovava costretta a passare i denari richiesti da sotto la porta pur di far sì che il figlio se ne andasse e la lasciasse in pace.
L’uomo, un italiano classe 1982, sul quale gravano precedenti di Polizia per maltrattamenti in famiglia, resistenza e minacce a Pubblico Ufficiale, danneggiamento e porto abusivo di armi o oggetti atti ad offendere, veniva localizzato dagli agenti non molto lontano dall’abitazione dei genitori, ancora all’interno dell’autovettura con la quale si allontanava.
Alla luce dei fatti gli agenti hanno arrestato in flagranza il 39enne per il reato di maltrattamenti in famiglia. L’autorità giudiziaria ne ha poi disposto la restrizione nel carcere di Capanne.