Mibact, guaio in Umbria: sovrintendente Gizzi sollecita Carabinieri “contro” Spoleto. E non solo… - Tuttoggi.info

Mibact, guaio in Umbria: sovrintendente Gizzi sollecita Carabinieri “contro” Spoleto. E non solo…

Carlo Ceraso

Mibact, guaio in Umbria: sovrintendente Gizzi sollecita Carabinieri “contro” Spoleto. E non solo…

“San Gennà facc’ ’a grazia pure a nui” / Continua braccio di ferro del Sovrintendente che i Comuni non vogliono / Come Napoli e Ancona
Dom, 07/06/2015 - 13:14

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E’ uno scontro senza precedenti, per diversi aspetti anche in barba alle norme, di certo a quel garbo che si deve tra istituzioni, quello innescato dal neo sovrintendente per l’Umbria Stefano Gizzi (nella foto) che in poco più di due mesi è divenuto inviso a tutti i Comuni del Cuore verde d’Italia. Un caso più unico che raro di un funzionario che, in un batter di ciglio, è riuscito a metter d’accordo tutti contro se stesso.

La fama che lo precedeva aveva allertato gli enti locali ma nessuno pensava ad una simile ‘rivoluzione’ come quella avviata sin dal suo insediamento in via Ulisse Rocchi a Perugia, quartier generale della Soprintendenza regionale. Un po’ come quel detto “pensavo piovesse, non che grandinasse”. Così da Città di Castello a Terni, da Marsciano a Spoleto, da Perugia a Orvieto si è alzata unanime la critica nei confronti dell’azione amministrativa dell’architetto Gizzi.

Il ‘caso’ Spoleto – a far più clamore è la vicenda delle pedane e dei gazebo della città del festival, nonostante il recente Regolamento approvato dal Consiglio comunale che aveva seguito pedissequamente le indicazioni del precedente Soprintendente che aveva assicurato al sindaco Fabrizio Cardarelli la possibilità per gli operatori di ottemperare entro 2 anni. Carta straccia per Gizzi che, con una lettera anche ‘moralistica’ (trasmessa per conoscenza ai Carabinieri del Nucleo Patrimonio artistico di Firenze), aveva risposto pan per focaccia all’assessore Cappelletti ingiungendo l’immediata rimozione di tutte le strutture esterne a bar e ristoranti. All’ordinanza di sgombero partita dal Comune si sono opposti i commercianti che, guidati dal presidente AsCom Andrea Tattini, hanno evidenziato come l’autorizzazione paesaggistica rilasciata dalla Sovrintendenza nel 2014 abbia valore quinquennale. Che poi, pro bono pacis, venissero chiamati a rinnovare l’autorizzazione di anno in anno, era solo per “accontentare” le  amministrazioni precedenti a quella di Cardarelli e i vari funzionari di zona del Mibact con inevitabili costi per bolli e studi tecnici. Di fronte alla sollevata di scudi in punta di diritto, il Comune ha annullato le ordinanze di smantellamento dei gazebo ripristinando la situazione ante-Gizzi. Il quale, appresa la notizia dai quotidiani, senza chieder ragione alla municipalità né magari approfondire la questione, venerdì scorso ha sollecitato i carabinieri di Firenze ad un sopralluogo nella città del festival. Il sindaco Cardarelli, alla ricezione della missiva, si è detto “stupito per il modus operandi del sovrintendente” anche se tranquillo dell’operato della sua amministrazione. Un dettaglio che le lettere siano state inviate ora in Via delle Terme, ora in piazza della Libertà, quando, è risaputo, che la residenza sindacale è in..piazza del Muncipio. Ma, dicevamo, dettagli. Sollecitare poi i carabinieri del glorioso reparto Tpc per simili cose – se il diritto amministrativo, come sembra, è dalla parte degli operatori e del comune – lascia a dir poco interdetti. Perché, ad esempio, per farne uno, Gizzi non si occupa del trafugamento dall’Umbria del Golden charriot?

L’allarme dell’Anci – domattina, a quanto  dato sapere, il sindaco Cardarelli si incontrerà a Terni con il collega Di Girolamo per fare il punto della situazione. Anche la città dell’acciaio è alle prese con alcune pratiche ‘attenzionate’ da Gizzi, come quella per il restauro del mosaico di piazza Fontana. Contatti sono stati avviati anche con i primi cittadini di Foligno (Mismetti è anche presidente della Provincia di Perugia), Castello (dove sembra a rischio la realizzazione della pista ciclabile, importo 3 milioni), Assisi (per la struttura della Rai a Rivotorto), Marsciano e con la stessa presidente della Regione, Catiuscia Marini. Clamorosa quanto unica nella stori della pubblica amministrazione umbra, la presa di posizione dell’Anci che, stigmatizzando il comportamento del sovrintendente, ha chiamato a raccolta i parlamentari umbri. “Emerge forte la difficoltà di rapporto con la nuova Dirigenza della Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici, che sta ponendo nuovi vincoli e prescrizioni ai progetti delle Amministrazioni – si legge nella nota diramata nelle scorse ore -; i Comuni umbri esprimono la loro profonda preoccupazione in quanto tale comportamento va a bloccare progetti esecutivi di opere, già approvati e in netta contraddizione con i precedenti pareri della stessa Soprintendenza. In un momento nel quale si chiede più semplificazione e più snellimento delle procedure, tale atteggiamento rischia di far perdere non solo tempo, ma anche risorse importanti per le Comunità locali. Non è bocciando tutte le pratiche che si ottiene la sostenibilità ambientale. In un periodo di crisi come quello che ormai da tempo gli Enti Locali stanno vivendo, ci sono evidenti ripercussioni su tutto il territorio, che, oltre ad essere principalmente di carattere finanziario vanno anche ad incidere sul versante del consenso sociale. L’Associazione dei Comuni chiede ai Parlamentari eletti in Umbria di aprire un confronto con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, affinché si possa trovare una soluzione e una forma di dialogo costruttivo con la Dirigenza per addivenire, nel rispetto delle norme in essere, a posizioni partecipate e condivise con l’obiettivo della salvaguardia delle municipalità umbre e dei territori che rappresentano”.

I precedenti – e pensare che nel suo curriculum vitae, lungo ben 24 pagine (al 2012) da far invidia anche al Capo dello Stato, Gizzi, citado la propria esperienza in Sardegna, siamo intorno al 2005, rivendica di avere “favorito il dialogo con la Regione e con gli enti locali, spostando il rapporto su un piano di collaborazione progettuale, di intese e di scelte comuni e condivise”.  Dote che sembra aver perso con il passare del tempo. Nell’aprile 2008 viene nominato sovrintendente di Napoli e provincia dove resterà per 4 anni, fino al 12 settembre 2012. Ecco come commentarono la sua partenza il commissario regionale dei Verdi Ecologisti Emilio Borrelli e il garante regionale Carmine Attanasio:  «Anche questa volta San Gennaro ha fatto il miracolo (si festeggia il 19 settembre, n.d.r.) e ci ha liberato da Gizzi che a nostro avviso è stato molto dannoso per la città…ci auguriamo che il nuovo Soprintendente si dedichi di più alla tutela dei beni artistici, monumentali e paesaggistici di Napoli anziché nell’impedire l’abbattimento delle Vele di Scampia o le gabbie delle tigri al parco Zoo di Napoli». Non ha lasciato un buon ricordo neanche in quel di Ancona se, nel giro di 2 anni appena, è riuscito a far imbestialire persino il moderato sindaco Valeria Mancinelli che commentò così il lungo ed esasperato braccio di ferro avviato da Gizzi con l’amministrazione marchigiana: “deve andar via, deve andar via, è quello che chiederemo al Ministero perché è un danno per la città e non solo per la città”.

“San Genna’…” – la spinosa e imbarazzante vicenda, a quanto trapela da piazza Italia a Perugia, sarebbe stata già rappresentata al capo di gabinetto del ministro Dario Franceschini, il professor Giampaolo D’Andrea.  Difficile sapere se e quali azioni verranno intraprese dai vertici del Mibact per sanare la situazione che rischia di compromettere anche diversi progetti. Intanto pare che i primi cittadini umbri, alle preghiere a San Francesco di Assisi, ne abbiano aggiunta un’altra “San Gennà  facc’ ‘a grazia pure a nui”.

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