Si è parlato del metanodotto Snam nell’ultimo consiglio provinciale grazie a due interrogazioni presentate sul tema da Luca Baldelli (Prc) e Giampiero Fugnanesi (CI) e Massimiliano Capitani (Pd) e Laura Zampa (Pd). A esporre le motivazioni dei documenti sono stati Baldelli e Capitani che chiedono all’esecutivo di rinnovare l’impegno della Provincia di Perugia a bloccare quest’opera inutile e dannosa per l’inevitabile danneggiamento paesaggistico che provocherebbe passando in una zona ad alto rischio sismico. “Ultimante le cose sono cambiate – hanno affermato Capitani e Baldelli – perché il Consiglio Regionale d’Abruzzo che ha approvato all'unanimità un documento dove si afferma che non sussistono le condizioni per un parere favorevole della Regione, nell'ambito dell'intesa Stato-Regione, sul progetto di realizzazione del metanodotto “Rete Adriatica” avanzato da SNAM Rete Gas. Inoltre la commissione ambiente della Camera ha votato all’unanimità per lo spostamento del percorso del metanodotto. Chiediamo quindi – concludono i consiglieri – che in breve tempo anche la regione dell’Umbria approvi un documento che chieda lo spostamento del tracciato”. A rispondere per l’esecutivo è stato Stefano Feligioni che da sempre ha seguito per la Provincia di Perugia la vicenda del Metanodotto SNAM: “Proprio in periodi di crisi come questi la nostra risorsa più importante rimane il territorio. Un gasdotto non può essere l’utilizzo ottimale del territorio. Vale la pena ricordare che metanodotto Sulmona-Foligno è di 167,7 km, con centrale di compressione e spinta (75 bar) ubicata nel Comune di Sulmona. Tale metanodotto attraversa i territori di 19 Comuni e le regioni, Abruzzo (103 km), Lazio (10 km), Umbria (43 km), Marche (10 km), Emilia Romagna. Esso fa parte del grande metanodotto Brindisi-Minerbio di 687 km denominato “Rete Adriatica”, ha un condotto di 1200 mm di diametro, è interrato a 5 mt di profondità ed ha una servitù di pertinenza di 40 mt (20 per lato). La regione dell’Umbria deve rompere ogni indugio e approvare un documento imponga la delocalizzazione del metanodotto escluda il passaggio negli incontaminati ambienti dell'Appennino umbro-marchigiano”. I consiglieri si sono dichiarati soddisfatti della risposta dell’assessore Feligioni.