Flaconi di metadone trovati ai giardinetti di Todi, chiesto un tavolo di confronto con il Comune e le forze dell’ordine per arginare il fenomeno della droga. La proposta è di Saimir Zmali, coordinatore regionale del Popolo della Famiglia Umbria, commentando con preoccupazione il riscontro di una prima indagine che conferma che i flaconi di metadone provengono proprio da un lotto distribuito dal Sert di Terni. I flaconi era stati trovati nei giorni scorsi dal giornalista Christian Cinti nel parco di Porta Fratta. Che aveva segnalato il caso su Facebook, ricordando che due mesi fa a Terni due ragazzini di quindici anni sono morti per colpa di un cocktail a base di metadone.
La tragica morte di Flavio e Gianluca
“La tragica morte di Flavio e Gianluca, due adolescenti di Terni, a causa del metadone – ricorda Zmali – ci ha scosso tutti, ma sembrava lontana dalle città minori. Il recente ritrovamento di due flaconi della stessa sostanza in un giardino pubblico di Todi, in una zona frequentata e molto prossima alle scuole, deve chiamare tutti a non sottovalutare il problema delle droghe e dello spaccio, proprio quando sono i minori ad essere l’obiettivo di una devastazione sociale”.
“La problematica delle dipendenze che rappresenta un aspetto sociale molto complesso e difficile – prosegue – deve essere aggredita prima che accadano certe tragedie. Le confezioni di metadone ritrovate in un parco molto frequentato dalle famiglie e molto prossimo anche a numerosi istituti scolastici, devono farci capire che le dinamiche delle vittime e dello spaccio sono interconnesse e analoghe a quelle di un mercato che cerca sempre nuovi stimoli e nuove piazze”.
Un tavolo di confronto contro la droga
“La problematica delle dipendenze che rappresenta un aspetto sociale molto complesso e difficile – prosegue – deve essere aggredita prima che accadano certe tragedie. Le confezioni di metadone ritrovate in un parco molto frequentato dalle famiglie e molto prossimo anche a numerosi istituti scolastici, devono farci capire che le dinamiche delle vittime e dello spaccio sono interconnesse e analoghe a quelle di un mercato che cerca sempre nuovi stimoli e nuove piazze”.
Il Popolo della famiglia invita il Comune di Todi a riprendere un progetto già proposto in passato, istituendo un tavolo di confronto con tutte le forze dell’ordine per pianificare gli interventi e contrastare il fenomeno. Zmali auspica non solo la realizzazione di un sistema di videosorveglianza, ma anche un’attività di presidio che possa ostacolare un fenomeno, quello della diffusione delle droghe, che il PdF Umbria ritiene da sempre molto preoccupante.