Messacard, don Formenton infiamma Facebook: “per una battuta?” - Tuttoggi.info

Messacard, don Formenton infiamma Facebook: “per una battuta?”

Carlo Ceraso

Messacard, don Formenton infiamma Facebook: “per una battuta?”

Il parroco di frontiera colpisce la rete con la sua provocazione | Confcommercio e la magra figura per il vil danaro
Mar, 04/07/2017 - 07:24

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La messacard infiamma la rete, a cominciare da Facebook, dove Don Gianfranco Formenton ha pubblicato la sua ultima “denuncia” contro il mercimonio dei riti sacri. Che si trattasse di una provocazione lo hanno capito i suoi parrocchiani, come dimostrano like, faccine sorridenti e commenti divertiti che hanno da subito riempito il post.

Coraggio e ironia non mancano a questo prete di frontiera, da sempre scomodo ai potenti. Nella sua esperienza di parroco della campagna spoletina ha mandato di traverso più di una giornata ai presunti difensori dei diritti dei cittadini.

Lo sanno quei sindacalisti che avrebbero voluto vederlo trasferito per le sue denunce contro le aziende che inquinano e uccidono. E certi parlamentari che fanno del populismo il loro verbo. Ancora certi difensori dei diritti delle associazioni di categoria che vedono lese le proprie tasche se si azzarda ad offrire due pasticcini. E, a dirla tutta, anche certe categorie ecclesiastiche, quelle più “sensibili” a non scomodare i manovratori.

Lui però tira dritto per la sua strada, al fianco dei più giovani, dividendosi tra la parrocchia di Sant’Angelo in Mercole (ora ferita nelle fondamenta dal terremoto) e quella di San Martino dove è riuscito a compiere un piccolo miracolo: costruire una piccola ma dignitosa chiesa con le sole offerte dei parrocchiani, che con precisione svizzera (da far invidia a certi istituti di credito che non fanno mai dormire sonni tranquilli alla Vigilanza di Bankitalia) trovano pubblicato in bacheca il “bilancio” della parrocchia.


Il post della discordia

Messacard, il post di Don Formenton

Nei giorni scorsi il parroco annuncia su Facebook il nuovo orario della Santa Messa (spostato indietro di mezz’ora) ma lo fa alla sua maniera. Leggiamo “Da domenica 2 luglio la Santa Messa domenicale a San Martino in Trignano sarà celebrata alle ore 11…locali climatizzati…e, per i possessori della “Messacard”, aperitivo: prosecco di Conegliano Veneto per i grandi e…”ritagli di ostie & chips” per i più piccoli…Inoltre: l’Auditorium “San Martino” è a disposizione per convegni, conferenze, feste di compleanno per le famiglie ecc. ecc. Pranzo su prenotazione!…Ad maiorem Dei gloriam!”.

Tra i parrocchiani il messaggio arriva forte e chiaro. E non ci vuole molto, se si conosce il don: Geniale scrive Azzurra, “Questa ci mancava nella nostra diocesi” posta Settimia accompagnando il suo con 4 faccine divertite.

“…Gesù avrebbe seminato pedate sul sedere a tanti di questi ottusi profeti” risponde Alessandro a chi critica il parroco “Bravo don Gianfranco! La fede è altra cosa!!”

Perché chi non lo conosce può obiettivamente fraintendere, anche se l’analisi del testo e della punteggiatura dovrebbero pure far venire qualche sospetto.

Così Lucia: “ma dico, fa sul serio?”, prendendosi la puntuale risposta di Lucio: “non è questo che la maggior parte dei bravi cattolici pretende? Una bella chiesa per matrimoni e battesimi dove il fotografo non suda…?”. Tanta la foga che c’è pure chi scambia “ritagli di ostie”, alias ostie non consacrate, come quelle che da sempre i parroci regalano ai più piccini del catechismo, con ostie consacrate. Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere, direbbe il saggio. Il post e la messacard di don Formenton potrebbero diventare un caso di studio per gli estimatori dei fenomeni di massa.


Messacard su giornali e tg

Messacard il primo post di Don Formenton

Chiamatela denuncia, provocazione o equivoco, fatto è che il post diventa una notizia che accende le rotative di giornali blasonati e le telecamere dei tg. Ad alimentarla è anche la presa di posizione della Confcommercio di Spoleto del presidentissimo Tommaso Barbanera che non perde occasione per attaccare il parroco spoletino: anche se organizzasse una cena per i poveri, Barbanera ci vedrebbe del maltolto ai ristoratori. Ma air conditioned e prosecco possono arrecare un serio danno a wine bar, osterie e bettole.

Così, all’indomani, ecco l’energica presa di posizione sul sito di Confcommercio: “Ecco un esempio per salvaguardare i posti di lavoro impiegati nelle attività che pagano le tasse, da seguire o perseguire? Che ne pensate” chiede l’associazione quasi ad invitare Finanza, Nas, Asl e, perché no, anche i Ris, a fare chissà quale indagine. Il post non ha lo stesso successo: appena 3 like e un paio di pedate al deretano. “Che fastidio vi procura? Ha fatto benissimo. Avercene di più di sacerdoti simili!” replica Karen; “Ma siate seri e prendete spunto…” aggiunge Giorgio.


La replica

La risposta di don Gianfranco arriva ancora su Facebook: “…Tuto ’sto casin pa un proseco e do patatine…?” ha scritto domenica 2 luglio nel suo dialetto veneto. Raggiunto al telefono, il parroco smentisce la Messacard: “ci mancherebbe altro – dice con voce divertita -, è vero che da tempo abbiamo una tessera, voluta dai bambini e sulla quale appongo un timbro ad ogni Santa Messa; ma quella di farne una simile per gli adulti era e resta solo una battuta, a questo punto direi anche felice visto il clamore suscitato”. E l’attacco di Confcommercio? “Non c’è problema. Di sicuro non svelerò mai dove compro il prosecco, sia mai scoprissero che è un loro associato…”. La predica è finita, andate in pace.

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