E’ arrivato il giudizio del Tar dell’Umbria sulle mense scolastiche degli istituti perugini. Il Tribunale Amministrativo ha deciso oggi di rigettare l’istanza di tutela cautelare. A presentare il ricorso è l’Associazione dei Genitori Mensa Polo Italo Calvino, l’Associazione dei Genitori Scuola Infanzia M. Gandhi, tutti rappresentati e difesi dall’avvocato Alessandra Bircolotti. La richiesta di qeusti ultimi era quella di sospendere l’esecuzione dell’appalto del servizio di refezione scolastica per ciò che riguarda l’approvvigionamento delle derrate alimentari, servizio recentemente aggiudicato ad un raggruppamento temporaneo di imprese all’esito di apposita gara pubblica.
Perugia, appalto mense scolastiche ad All Foods
Il giudice amministrativo, in questa prima fase del giudizio deputata alla delibazione sommaria della vicenda, si è espresso sui profili di irricevibilità del ricorso evidenziando la tardiva impugnazione del bando di gara, questione che, se confermata nel prosieguo della vertenza, non consentirà di entrare nel merito della vicenda, che pure era stata affrontata negli atti giudiziari e lungamente discussa in udienza.
L’amministrazione del Comune di Perugia ribadisce quanto più volte segnalato nei vari incontri con i genitori sulla vincolatività, imposta dalle norme anche comunitarie, della procedura di gara per l’affidamento del servizio mensa e, dunque, l’impossibilità di proseguire ulteriormente nella gestione frazionata, come in passato.
“Rimane comunque ferma – fanno sapere da Palazzo dei Priori – la piena disponibilità del Comune al più ampio coinvolgimento dei genitori, anche attraverso la costituzione del tavolo paritetico già sollecitata dagli uffici, per il controllo sulla fase esecutiva dell’appalto, anche al fine di ristabilire un clima sereno e di massima collaborazione nel preminente e superiore interesse dei bambini fruitori del servizio.
Preme infine rimarcare che ad oggi tutte le verifiche eseguite dagli organi deputati sulla scorta delle numerose segnalazioni pervenute, non hanno riscontrato anomalie o difformità nei prodotti forniti, preparati e somministrati dalla ditta appaltatrice, mentre alle problematiche relative ai menù ed alle quantità delle porzioni sono estranei il Comune e la ditta aggiudicataria che si sono fino ad ora attenuti alle prescrizioni regionali”. Dal canto loro i genitori fanno sapere di non voler desistere e di andare avanti con la loro battaglia.
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