In merito alle polemiche scaturite dalla decisione dell'amministrazione comunale di Scheggino di incentivare la presenza di residenti nelle frazioni attraverso l'azzeramento delle spese inerenti il trasporto e la mensa scolastica, il sindaco Carlo Valentini, in attesa del consiglio comunale aperto con la cittadinanza programmato per giovedì pomeriggio alle ore 16, in una nota, cerca di chiarire il senso del provvedimento adottato. Ecco il testo:
Scheggino è un comune di 480 residenti circa, cifra che è rimasta più o meno immutata da 30 anni. Eppure il mondo che circonda il comune non è rimasto uguale negli ultimi 30 anni, ci sono stati fatti che hanno profondamente cambiato la geografia della Valnerina. Il più importante è stato il traforo della Forca di Cerro che ha rotto l'isolamento storico della Valnerina e che dista meno di 3 km dal comune di Scheggino; eppure pare che nulla ci abbia toccato: 480 abitanti eravamo, 480 abitanti siamo. Se approfondiamo l'analisi vediamo che non è proprio così: in realtà si è scavato un solco sempre più profondo negli ultimi anni tra Scheggino capoluogo e le frazioni, che a saldi invariati ha creato due tendenze opposte ma preoccupanti entrambe.
Scheggino è infatti oggi un luogo senza più abitazioni disponibili, con fenomeni di problematiche sociali anche gravi. Troviamo famiglie con figli che vivono in meno di 30 mq o anziani residenti in abitazioni che non sono idonee alle loro esigenze, tanto per citare situazioni eclatanti.
A differenza, nelle frazioni c'è stato un continuo abbandono. Eppure non parliamo di borghi in cima ai monti difficili da raggiungere, ma di paesi stupendi lungo la strada provinciale o nelle immediate vicinanze. Penso a Ceselli o San Valentino o Civitella, con un patrimonio immobiliare immenso, che sarebbe capace di triplicare il numero degli abitanti nel comune.
A questa analisi, che da sola meriterebbe una manovra di ribilanciamento del territorio, si aggiunge la necessità di crescere come abitanti a tutti i costi. Dobbiamo crescere perché con i tempi che cambiano non riusciamo più a mantenere i sevizi di Scheggino capoluogo.
Aggiungo la spada di Damocle per i Comuni sotto i mille abitanti, per i quali il rischio di scomparire è più che reale e questo si tradurrebbe prima di tutto nel deprezzamento del patrimonio immobiliare dei cittadini di almeno il 20%.
Possiamo crescere, possiamo essere attrattivi: voglio ricordare che Scheggino è forse l'unico o uno dei pochi che non ha l'addizionale Irpef comunale. Bei soldi! Con quest'ultimo pacchetto di incentivi alle famiglie delle frazioni relativo a mensa e trasporti abbiamo dato una bella spinta portando i residenti dei comuni vicini, soprattutto Spoleto e Terni, a guardare con interesse a Scheggino. Ci vorrà tempo, ma io confido sull'efficacia della cosa.
Carlo Valentini
Sindaco di Scheggino
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