Massacro di Umbertide, la famiglia chiede funerali in forma privata. Il padre domani trasferito a Perugia - Tuttoggi.info

Massacro di Umbertide, la famiglia chiede funerali in forma privata. Il padre domani trasferito a Perugia

Redazione

Massacro di Umbertide, la famiglia chiede funerali in forma privata. Il padre domani trasferito a Perugia

Gio, 08/11/2012 - 18:41

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Sara Minciaroni

Omicidio premeditato è questa la nuova contestazione da parte dei magistrati titolari dell’inchiesta per il duplice omicidio dei minori Ahmed e Jiahane Hajjaji. Al pm Mario Formisano è stato infatti affiancato il sostituto procuratore Massimo Casucci già titolare di un’inchiesta partita da una denuncia sporta in passato dalla madre dei bambini Naoual Belgotte.

La denuncia – Naoual si era recata dai carabinieri in passato, aveva sporto una denuncia contro il marito dal quale si stava separando. Aveva raccontato ai militari delle pesanti liti con l’uomo, delle minacce subite proprio perché lui voleva che lei indossasse il velo. Era il maggio del 2010 quando però la donna decise di ritirarla quella denuncia, sperando forse di poter risolvere le cose. Trascorrono così due anni, le liti non hanno trovano fine, testimoni e colleghi di lavoro raccontano oggi che spesso Naoual arrivava segnata al ristorante, graffi e lividi ben visibili. Aveva anche raccontato la sua paura, l’aveva spiegata ai bambini dicendogli quando li lasciava soli in casa di “non aprire a nessuno”. Ma i bambini martedì sera intorno alle 21 hanno disubbidito a quell’ordine, aprendo la porta al loro padre e assassino. Poi a settembre la nuova denuncia, scaturita da un litigio più grave del normale e la scelta di andarsene da casa, di trasferirsi ad Umbertide dove vivono le sorelle, portandosi via i bambini pensa così di metterli in salvo da quel clima di sofferenza. Tutto inutile.

Messaggi di odio e amore, la rabbia negli scritti – I bambini erano in casa pronti per andare a dormire, indossavano il pigiama quando il padre è entrato e ha scagliato su loro la sua violenza omicida. Sul tavolo ancora i quaderni per i disegni e i compiti. Proprio in uno di quei fogli il padre ha lasciato una scritta col sangue, la cui interpretazione, da parte di un traduttore consultato dagli inquirenti, non sarebbe del tutto chiara. La scritta è in arabo ma i caratteri non sono ben leggibili potrebbe somigliare ad un “ti amo”, ma non ve ne è ancora la certezza. Nella casa di Città di Castello gli inquirenti hanno invece trovato un’altra lettera, questa volta scritta in italiano, il cui contenuto come si apprende da fonti ufficiali “potrebbe significare tutto e niente”, si potrebbe interpretare come una dichiarazione di intento suicida, di certo motivato dalla scelta della donna di lasciarlo, vi sono parole di rabbia, il frutto di una mente fuori controllo che confonde l’amore con il possesso.

La famiglia della madre – Eppure secondo i familiari quella del vestire o meno all’occidentale non sarebbe la ragione che ha scaturito la tragedia, “quella che si è consumata è purtroppo una tragedia familiare, maturata all'interno delle mura domestiche. Non ha nessun legame con motivi religiosi”. E' quanto tiene a sottolineare oggi, tramite il legale Valerio Collesi, la famiglia della madre . La donna, come spiegato dal legale, si trova in queste ore ad Umbertide, paese ancora sotto choc. Con lei, a sostenerla in questo tragico momento, alcuni familiari a amici. La religione, quindi, non c'entrerebbe con i motivi che hanno spinto l'uomo ad uccidere i suoi due figli, o lameno non sarebbe che uno dei molteplici aspetti che hanno portato a questa “vendetta” nei confronti della moglie, che una settimana fa aveva deciso di lasciarlo e di trasferirsi con i due bambini dalla casa familiare di Città di Castello nel quartiere di San Pio.

La nota del centro islamico – “Un principio fondamentale dell'Islam è che 'chiunque uccida un essere umano sarà come se uccidesse tutta l'umanità e chiunque salvi una vita sarà come se salvasse la vita a tutta l'umanita'', pertanto quanto accaduto è contrario a qualsiasi principio della religione musulmana”. E' quanto tiene a sottolineare oggi il Centro culturale islamico di Umbertide, esprimendo dura condanna per l'omicidio dei due bambini di 12 e 8 anni da parte del padre, il manovale marocchino Mustapha Hajjaji.

Le condizioni dell’indagato – Mustapha Hajjaji, verrà trasferito domani a Perugia. Lo spostamento da Città di Castello al Santa Maria della Misericordia del capoluogo umbro, secondo quanto comunica la direzione del presidio ospedaliero 'Alto Tevere' è stata disposta, “alla luce del progressivo miglioramento delle condizioni cliniche ed in considerazione delle procedure di natura giuridica che dovranno essere effettuate”, è stato programmato per la giornata di domani, “salvo eventuali complicazioni”. Nei prossimi giorni l’indagato dovrebbe essere ascoltato dagli inquirenti.

L’autopsia e i funerali – Venerdì con ogni probabilità il medico legale Sergio Scalise eseguirà l’autopsia sui corpi dei due bambini. Nel frattempo fonti vicine alla famiglia fanno sapere che la volontà sarebbe quella di svolgere i funerali in forma strettamente privata nelle sale dell’obitorio, e poi di seppellire i bambini in Marocco.

La fiaccolata a Città di Castello – Lunedí 12 si svolgerà a Città di Castello una fiaccolata per Ahmed, Jihane e per la loro mamma “vittime di una tragedia che sfugge alla comprensione umana e che ha profondamente colpito la nostra comunità”: lo annuncia il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta, sottolineando come “amministrazione comunale, diocesi e scuole cittadine hanno condiviso l'urgenza di un momento di riflessione collettiva, raccogliendo l'istanza sollevata anche da molti genitori. Non possiamo spiegare ai nostri figli perché é accaduto una cosa simile ma dobbiamo accompagnarli nella compassione verso le vittime e nel rifiuto di questa e di qualsiasi tipo di violenza”. La fiaccolata è prevista alle 21.00 in piazza Gabriotti.

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