Per mesi hanno accumulato i punti di un concorso a premi indetto da una nota compagnia petrolifera americana per conquistare l’ambito trofeo: una crociera nel Mediterraneo. Poco importava che alla raccolta punti dovessero aggiungere la cifra di 130 euro a testa.
Ma il sogno di una vacanza in pieno relax si è infranto pochi minuti dopo che la nove ha staccato gli ormeggi dalla banchina di Civitavecchia. Perchè i due coniugi, una coppia di mezza età di Trevi, si sono ritrovati a bordo di Revuelta, la prima crociera italiana dedicata esclusivamente al mondo gay.
Una situazione che ha creato più di qualche imbarazzo (e a quanto sembra non solo alla coppia umbra) e convinto i due a trascorrere la crociera in maniera ‘riservata’, praticamente più in cabina che fuori. Il tutto per 3 giorni, tanto è durata la minicrociera con destinazione Barcellona.
Una volta rientrati in Italia hanno deciso di rivolgersi al loro legale di fiducia che ha inviato un lettera alla Compagnia di navigazione (la Grimaldi) chiedendo un risarcimento danni di 3.000€.
Revuelta – è sotto questo nome (dallo spagnolo, Rivolta) che è stata promossa l’iniziativa organizzata da Gay.it e Georgous e che ha visto, lo scorso 19 settembre, più di 600 partecipanti da tutta Italia. Tanto che gli organizzatori stanno già lavorando all’edizione 2010. La notizia era stata seguita da tutta la stampa nazionale per quella che di fatto era la prima crociera gay italiana. Finora infatti la Penisola era stata al massimo tappa di alcune crociere gay partite da Paesi stranieri. Una tre giorni in perfetto stile gay – come citano le agenzie di stampa della scorsa primavera che annunciavano il viaggio – con contorno di sexy marinai, spettacoli osè e tanto divertimento.
L’imbarazzo – arrivati alla banchina della città laziale, i due coniugi non si sono accorti di nulla. Hanno trovato strano la presenza di tanti fotografi a terra, pensando però che tutto quel movimento fosse per qualche vip presente a bordo. Solo quando la sirena del ferry ha annunciato che si stava prendendo il largo si sono resi conto che quella crociera era dedicata al mondo gay. Quando ormai era troppo tardi per scendere.
Mancata informazione – la notizia, anticipata da un quotidiano locale, ha fatto ben presto il giro delle redazioni e agenzie di stampa. Tuttoggi ha sentito il parere del professor Maurizio Benincasa, docente di Diritto dei contratti e tutela del consumatore presso l’Università della Tuscia di Viterbo: “mi pare che in questa vicenda, per come apprendo la notizia dalla stampa, si intrecciano due ordini di problemi, l’uno legato alle norme sui concorsi a premi, l’altro alla vendita di pacchetti turistici. Mi sembra azzardato, senza conoscere le carte, che possa dire con certezza se la ragione è dalla parte della coppia piuttosto che della Compagnia o delle Compagnie. Mi pare però di capire che i due coniugi non sono stati informati della tipologia del viaggio. Questo fa venire meno uno dei principi cardine del Codice del consumo, quello della informazione appunto, che deve essere sempre ‘piena’, trasparente, capace di mettere il consumatore nelle condizioni di conoscere ogni dettaglio dell’acquisto che vuole finalizzare. E non fa molto differenza che si tratti di un vero e proprio acquisto o di ‘dono’ ottenuto attraverso una raccolta punti. Facciamo un esempio, senza entrare nel merito di quello rimbalzato questo pomeriggio agli onori delle cronache: se non vengo informato che un certo viaggio è organizzato per gli appassionati del sigaro toscano e non sono un fumatore, è evidente che mi troverò a trascorrere una vacanza a dir poco problematica. Ecco, se l’informazione non è stata completa si può aprire la strada ad un eventuale richiesta di risarcimento del danno subito”.
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