Mentre a livello politico è scontro totale tra centrodestra e centrosinistra sulla manovra proposta dalla Giunta Proietti, con l’aumento dell’Irpef da quest’anno e dal 2026 dell’Irap e del bollo auto, le parti sociali, dopo la prima tornata di incontri con l’amministrazione regionale, valutano i possibili aggiustamenti.
Intanto, i pensionati della Fipac Confesercenti dell’Umbria esprimono perplessità e contrarietà alle decisioni della Giunta regionale e della presidente Proietti di aumentare le tasse ai cittadini della regione. “Aumenti della addizionale regionale dell’Irpef a partire dai redditi superiori a 15 mila euro – evidenziano – aumento del bollo auto che colpisce i lavoratori dipendenti ed i pensionati umbri, aumento dell’Imposta regionale sulle attività produttive che colpisce il piccolo commerciante e l’artigiano”.
“Non va dimenticato – sottolienea Fipac Umbria – che i redditi dei lavoratori dipendenti umbri sono più bassi della media nazionale. Le pensioni in Umbria sono poi per il 70% sotto i 1.000 euro mese e la regione vanta il primato nazionale di pensionati ultra 65enni che vivono da soli!”.
“Se è vero che gli aumenti del bollo sono indiscriminati e riguardano tutti, mentre l’addizionale regionale sui redditi va a penalizzare il ceto medio, è altrettanto vero che in una situazione economica come l’attuale – sottolinea la Fipac Confesercenti Umbria – da tempo chiediamo la determinazione di una fascia esente fino a 10 mila euro dell’addizionale regionale Irpef, come avviene per le addizionali comunali.
Mantenere fissa l’aliquota dell’1,23% sui redditi fino a 15 mila euro significa continuare a mortificare i pensionati umbri che, in buona parte, sono al di sotto della soglia di povertà. Tutto questo senza voler dimenticare, ribadendolo però con fermezza, la costante battaglia di Fipac Confesercenti della necessità di un maggior recupero fiscale per le persone anziane per le spese sostenute per il costo annuale di badanti e colf”.