Ricognizione ad ampio raggio su problematiche e progetti del territorio: è stato questo il filo conduttore dell’incontro che il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta ha avuto con Gabrio Renzacci, conosciuto imprenditore tifernate, ora presidente di Sviluppumbria e Mauro Agostini, direttore della società regionale per lo sviluppo economico. Molti i punti di condivisione tra cui, riporta il sindaco tifernate “la manifattura come elemento portante del sistema delle imprese, contro le tentazioni smaterializzare la vocazione produttiva dell’Alto Tevere, e allo stesso tempo un impulso vigoroso al settore del terziario, perché stimoli i consumi interni, intercettando una domanda di servizi che spesso ripiega su piazze commerciali vicine. L’imminente l’arrivo a Città di Castello di marchi internazionali nella ristorazione e nell’abbigliamento è solo il primo passo di questo processo” aggiunge il sindaco, sottolineando come “le nuove prerogative di Sviluppumbria rispetto al turismo e al patrimonio, dischiudono prospettive di collaborazione che abbiamo vagliato a fondo a partire dalla piastra logistica, di cui Sviluppumbria su incarico della Regione definirà il modello gestionale”.
Oggetto di uno specifico approfondimento è stato il futuro del Consorzio Smai: “Sul medio periodo c’è la disponibilità a lavorare su un piano di rilancio, che potenzi la visibilità del prodotto locale in particolare programmando la mostra del 2014 nella sede di Palazzo Vitelli e organizzando la partecipazione del consorzio al circuito europeo delle fiere specializzate. Sullo sfondo di questa ampia convergenza” conclude Bacchetta “rimangono alcune azioni importanti: il bando regionale per censire tutti gli immobili industriali, che produrrà dati fondamentale per chi, come Città di Castello, si appresta ad adottare una variante generale al prg. Abbiamo preso atto positivamente dell’intenzione di riorganizzare sulla base di una specifica convenzione, l’attività, ora sospesa, dello Sportello per l’occupazione giovanile, un canale di dialogo con quasi 200 ragazzi tra 2012 e 2013. Da parte sua il Comune di Città di Castello si è detto disponibile a valutare, sulla base di normative in continua evoluzione, la praticabilità di un impegno diretto nella società regionale”.
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