Gubbio e Gualdo

Addio di Manca e Vergari alla maggioranza, passano al Pd “Serve nuova fase politica”

Dalla maggioranza all’opposizione. Gli ex ‘Liberi e DemocraticiGiorgia Vergari e Giovanni Manca sono fuoriusciti in queste ore anche dal Gruppo Misto (dal quale sostenevano comunque il sindaco Stirati) per approdare tra le file del Partito Democratico.

Vediamo che ad oggi – hanno dichiarato – non ci sia ancora una reale volontà di innovazione sia nel metodo che nel merito dell’azione amministrativa. Mentre altri Comuni adottano scelte coraggiose a sostegno di cittadini e imprese, a Gubbio prendiamo atto dell’assenza di una volontà di ridisegnare il futuro della nostra comunità, assistendo a pratiche politiche che speravamo fossero superate. Si decide di non decidere“.

Crediamo che a Gubbio sia ormai irreversibile l’apertura di una nuova fase politica, che veda al centro le forze politiche e non più le liste civiche. È evidente che, per tradizione e per cultura, la città chiede a gran voce un ruolo forte ed autorevole del Partito Democratico il quale, grazie alla svolta compiuta con l’elezione di Massimiliano Grilli a segretario, crediamo che possa finalmente assumere“.

I partiti organizzati a tutti i livelli saranno il motore pulsante di una nuova stagione politica e non certo i ‘gruppetti e gruppettini’ che di facciata si proclamano come democratici e innovatori e sotto strizzano l’occhio alle vicende interne del Pd. Noi siamo diversi – continuano Manca e Vergari – In politica servono scelte chiare e non giocare a nascondino. Scegliamo e crediamo nel Pd nato dal congresso del 24 aprile, come nuovo soggetto in grado di costruire una coalizione di forze riformiste per offrire a Gubbio capacità di scelta e coraggio di governo, autorevolezza, spazi di vera partecipazione democratica per i cittadini”.

Da oggi (4 maggio), dunque, Manca e Vergari hanno annunciato che la loro esperienza continuerà dai banchi dell’opposizione “con rispetto dei ruoli e concretezza costruttiva, perseguendo sempre l’interesse generale di Gubbio“. Per effetto di questo passaggio i consiglieri di minoranza salgono a 11, contro i 13 della maggioranza. L’ennesimo scossone – dopo l’esodo dai Led e le dimissioni di Mancini – che, oltre a cambiare la geografia del Consiglio comunale potrebbe influire anche su altre dinamiche politiche dell’amministrazione Stirati.