Una dipendente ha riferito l'episodio al responsabile del personale, che a sua volta ha chiamato la Polizia | La 63enne è accusata di lesioni personali aggravate
Una 62enne operatrice socio-sanitaria di una Rsa di Città di Castello è accusata del reato di lesioni personali aggravate nei confronti di un’anziana ospite 73enne.
Il grave episodio è stato riferito al responsabile del personale della struttura proprio da un’altra dipendente, che aveva assistito alla violenta aggressione. Subito è stato quindi informato del fatto un medico di fiducia che, portatosi sul posto per visitare la vittima, ha effettivamente riscontrato ecchimosi e lesioni compatibili con quanto riferito dal responsabile.
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Il dottore si è poi recato al commissariato di Polizia tifernate per denunciare l’accaduto. Gli investigatori, acquisita la notizia di reato, hanno avviato immediatamente le indagini rilevando che, durante l’ordinaria assistenza della 73enne – affetta da problemi di salute – l’operatrice sociosanitaria aveva reagito violentemente ad alcuni comportamenti oppositivi della paziente, inveendo contro quest’ultima e percuotendola. Raccolte tutte le informazioni e la denuncia del medico, i poliziotti hanno a loro volta deferito la 62enne all’Autorità Giudiziaria per il reato di lesioni personali aggravate.
Proprio stamattina (17 gennaio), durante il question time in Regione, i consiglieri Mancini e Puletti (Lega) hanno interrogato l’assessore Coletto sulla “installazione di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso nelle strutture socio sanitarie e assistenziali per anziani e disabili”. L’assessore ha risposto che “all’Umbria sono state assegnate risorse per 1.216.000 euro. Dietro richiesta del Ministero e della stessa Regione le aziende Usl umbre hanno già comunicato interventi prioritari sul tema. L’Usl 2 ha trasmesso fabbisogni per 560mila euro, l’Usl 1 per 656mila euro. A dicembre la Regione ha inviato la documentazione al Ministero e siamo in attesa di riscontro. Successivamente sarà stipulato uno specifico accordo per definire le modalità di erogazione delle risorse ripartite”.