Malore fatale per il 50enne ex giocatore di Spoleto e Narnese: la Primavera con la Lazio, il grave infortunio, il calcio dilettantistico e la passione per il padel
E’ morto a 50 anni Andrea Guadagnoli, promessa del calcio italiano, che dopo un grave infortunio ha giocato in Umbria indossando le maglie dello Spoleto e della Narnese.
Il dramma si è consumato nel tardo pomeriggio di sabato nel centro sportivo di Santa Rufina, dove Guadagnoli stava disputando una partita di un torneo per l’Asd Padel Santa Rufina. Improvvisamente si è accasciato a terra ed ha perso i sensi. Inutili i soccorsi, pur tempestivi.
Ottenuto il nullaosta dei carabinieri e del magistrato di turno, la salma è stata trasferita in ospedale.
Andrea Guadagnoli è stato ricordato anche dai tifosi della Lazio, dove giocava nella squadra Primavera 1990/91, quella di Alessandro Nesta e Marco Di Vaio. Sulle soglie della prima squadra, un grave infortunio ne ha compromesso la carriera. Andrea comunque non demorde e per anni mette la sua classe al servizio dei suoi compagni nelle serie calcistiche minori.
Al termine della pratica agonistica, ha alternato il calcio amatoriale con l’attività di allenatore delle giovanili, distinguendosi sempre per umanità e passione. L’altra sua grande passione, da qualche anno, era il padel.
Da giocatore in Umbria
Come ricorda Ilaria Bosi per Il Messaggero, a Spoleto era arrivato nel 2000, sotto la presidenza di Massimo De Pascalis, con l’allenatore dell’epoca Tommaso Volpi, cui subentrò Fabio Fraschetti.
Alla Narnese era invece arrivato da Chianciano. E in Umbria era stato poi tra i protagonisti della Terni League di calcio a 8.