Maestro arrestato per pedopornografia, centinaia di files di minori | Insegnava nel perugino - Tuttoggi.info

Maestro arrestato per pedopornografia, centinaia di files di minori | Insegnava nel perugino

Sara Minciaroni

Maestro arrestato per pedopornografia, centinaia di files di minori | Insegnava nel perugino

Non ci sarebbe alcun coinvolgimento riguardante gli studenti ma le famiglie chiedono chiarezza
Ven, 02/03/2018 - 10:35

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E’ accusato di un reato che alla luce della sua professione spaventa ancora di più. Potrà aspettare la chiusura delle indagini agli arresti domiciliari. Un maestro di una scuola elementare del corcianese, è stato arrestato un paio di settimane fa per detenzione di materiale pedopornografico (nell’ambito di una indagine della polizia postale di Torino), e adesso è stato trasferito nell’abitazione dei suoi genitori a Castellammare di Stabia.

Il maestro arrestato

Lo ha deciso il tribunale del Riesame a cui gli avvocati del 45enne avevano fatto ricorso chiedendo appunto una misura cautelare meno afflittiva rispetto ad una cella del carcere di Capanne. L’uomo, assistito da Claudio Rotunno e Luca Graziani, avrebbe sostenuto di non essere stato al corrente del contenuto dei files che stava scaricando ma, come hanno documentato gli agenti della polizia postale di Torino (i titolari dell’inchiesta, che poi lo hanno arrestato) nei dodici hard disk che gli sono stati sequestrati, sono state trovate cartelle rinominate.

Studenti non coinvolti

Senza contare che qualche mese fa, la polizia svizzera lo aveva segnalato per un reato dello stesso tipo. E i genitori dei bambini della scuola in cui lui insegnava, hanno sollevato più volte la domanda sul come fosse possibile che un uomo con una denuncia di questo tipo potesse insegnare a degli alunni di scuola elementare. Che, sembrerebbe, ma l’indagine è coperta dal massimo riserbo, non sarebbero stati coinvolti in nessun modo nelle attività illecite dell’uomo.

File con materiale proibito

L’insegnante è andato dunque a casa dei suoi genitori che hanno messo nero su bianco di non possedere neanche un computer. Intanto, le indagini, iniziate con un agente sotto copertura che si è infiltrato in quelle piattaforme in cui i pedofili scambiano materiale proibito, vanno avanti per l’analisi completa dei 24mila gigabyte di file che l’insegnante aveva contenuto in dodici hard disk.

Minorenni

Secondo quanto emerso, ci sarebbero migliaia e migliaia di fotografie di ragazzine e ragazzini di età compresa tra i 10 e 15 anni.

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