Jacopo Brugalossi
Puntuali come orologi svizzeri, alle 7.30 di oggi i parrocchiani di San Nicolò (una ventina almeno, segno che il tam tam su facebook ha funzionato) si sono ritrovati sotto la grande croce per il secondo giorno di pacifica protesta, ricevendo la visita a sorpresa di Ruggero Nadir Carbonini, uno dei fratelli proprietari del luna park, che, preoccupato per i titoli ad effetto di alcuni giornali ha voluto incontrare di persona i portavoce della protesta per ascoltare le loro ragioni. Ragioni che il giostraio ha compreso ed appoggiato, tanto da unirsi in preghiera con i fedeli declamando anche alcune poesie scritte di suo pugno.
Soluzione di ripiego – “E’ stato un confronto sereno e pacifico – raccontano i parrocchiani a Tuttoggi.info – durante il quale noi abbiamo ribadito di non avercela in alcun modo con i giostrai e loro ci hanno confessato di rendersi pienamente conto che il terreno sul quale dovrebbe sorgere una chiesa non è esattamente l’ideale per un luna park”. A quanto sembra però, i Carbonini sarebbero stati informati dell’impossibilità di piazzarsi come di consueto a Pontebari solo pochi giorni or sono – tanto da dover anche cambiare i manifesti già preparati – e questo li avrebbe di fatto “costretti” ad accettare una soluzione di ripiego.
Diocesi “sorpresa” – In fin dei conti, già ieri era emerso che il problema la parrocchia ce l’aveva non coi giostrai ma con la Diocesi. Che però, al contrario di quanto molti si attendevano, non rilascerà alcun comunicato ufficiale, anche se dai corridoi del palazzo arcivescovile trapela un certo stupore per la protesta. Stando a quanto autorevoli fonti hanno dichiarato a Tuttoggi.info il terreno “incriminato” non può considerarsi un luogo di culto fino a quando non sarà eretta la chiesa. Sarebbe un comunissimo pezzo di terra quindi, che il Comune avrebbe proposto ai F.lli Carbonini – dopo aver bussato alla Diocesi – come alternativa al campo di Pontebari. “Una polemica sterile”, sostengono ancora da via Saffi, anche perché i soldi dell’affitto saranno interamente destinati alle casse della parrocchia di San Nicolò come contributo per il mutuo ancora da pagare.
Caffè e pasticcini per tutti – Basteranno queste dichiarazioni a placare gli animi? Difficile dirlo, ma il botta e risposta a distanza fa legittimamente pensare ad un problema di comunicazione tra le due istituzioni. “Non ci voleva molto a sedersi tutti intorno ad un tavolo e parlare, prima di imporci la soluzione dall’alto”, sottolineano infatti i parrocchiani. Che domani, in occasione della terza mattina di preghiera sotto la croce, offriranno caffè e pasticcini ai lavoratori del luna park.
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