Nonostante il maltempo, nella serata di ieri mercoledì 11 aprile, per il giorno della tumulazione di Monsignor Arduino Bertoldo, la cattedrale di San Feliciano era colma di devoti concittadini e illustri esponenti del mondo istituzionale e religioso. Nell’ omelia per le esequie celebrata da mons. Sigismondi, questi ha sottolineato come del vescovo quintanaro ne abbia “sempre apprezzato la nobile semplicità: era il biglietto da visita della sua discrezione, che talora poteva sembrare eccessiva.” Ha poi proseguito con il proprio personale ricordo “porto indelebile nel cuore il ricordo di quell’incontro, come pure il mio definitivo congedo da lui, il giorno della morte, nella sua camera d’ospedale. Mi ha impressionato vedere la solennità del suo incedere verso la morte con un respiro intermittente ma profondo; mi ha colpito la compostezza della sua postura – il letto d’ospedale sembrava quasi una cattedra – con l’anello episcopale al dito, segno della sua sponsalità con la Chiesa, che adesso lo annovera tra coloro che ci hanno preceduto con il segno della fede e dormono il sonno della pace.”
Grande commozione per il rito dell’ultima raccomandazione e commiato per colui che nel suo episcopato, durato oltre quindici anni, ha confortato i folignati in momenti difficili, primo tra tutti il periodo legato al terremoto che nel 1997 colpì città e regione. Indelebile nel ricordo dei folignati anche il momento in cui, poco dopo il suo arrivo, il 20 giugno 1993, ha avuto la gioia di accogliere il papa Giovanni Paolo II a Foligno.
Oltre alle cariche istituzionali della città, a presenziare all’addio al mosignore vi erano anche le più importanti figure dell’Ente Giostra della Quintana che ricordano con affetto il vescovo “quintanaro” come lui stesso si era ribattezzato. Monsigor Arduino Bertoldo apprezzava particolarmente la manifestazione per il suo valore aggregante nel contesto cittadino, spesso infatti ribadiva il proprio auspicio “folignati attraverso la Quintana potrete amare la vostra città”.
f.m.