Il noto chirurgo-senologo dott. Luciano Carli lascerà a breve l’incarico all’ospedale di Città di Castello – dove svolge l’attività da ormai oltre 20 anni – per trasferirsi in una struttura oncologica milanese di chiara fama.
A segnalare questo ennesimo caso di “fuga di eccellenze” sono le donne del gruppo “Ama Farfalle”, appartenente all’Associazione Altotevere Contro il Cancro del presidente Italo Cesarotti, che sentono il dovere di portare a conoscenza dell’intero territorio altotiberino questo indesiderato trasferimento.
“Potrebbe apparire logico e consequenziale alle sue conosciute capacità professionali e soprattutto umane ma non è così – dichiarano – Perdere professionalità di alto livello che assommano comportamenti di notevole umanità e disponibilità riconosciute unanimemente da tutti, ha dell’incredibile”.
Va ricordato che fu lo stesso Carli a volere fortemente la Brest Unit all’ospedale tifernate, peraltro ottenuta dopo una lunga battaglia politica. “Le conseguenze purtroppo, come sempre, le pagheranno le donne del nostro territorio e della nostra Regione – continuano le “Ama Farfalle” – che hanno conosciuto e beneficiato delle sue prestazioni e quelle che avrebbero ancora potuto beneficiarne. Questa nostra denuncia, nello spirito dell’associazione alla quale apparteniamo, auspica che tutte le autorità e i responsabili preposti tentino, a breve, di trovare una soluzione che ci confermerebbe la continuità dell’operato di questo noto ed esperto professionista capace e umano”.
“In caso di mancato riscontro a questo nostro accorato appello – aggiungono – ci riserviamo di ricorrere ad ogni iniziativa e ad ogni livello per sensibilizzare l’opinione pubblica altotiberina su tale problematica e contestare con ogni mezzo i suddetti comportamenti amministrativi e organizzativi così gravemente lesivi del diritto alla salute delle donne”.
Sul caso sono intervenuti perfino i sindaci di Città di Castello e San Giustino, Luca Secondi e Stefano Veschi, manifestando “seria preoccupazione per la scelta professionale del responsabile di un servizio di notevole importanza e impatto sociale. Nell’apprendere con dispiacere e preoccupazione questa decisione assunta, ci auguriamo che non rappresenti un segnale di depotenziamento della struttura sanitaria di cui lo stimatissimo dottor Carli, per 20 anni, ne è stato punto di riferimento professionale ed umano a livello locale, regionale e nazionale. Auspichiamo che tutto ciò non preluda ad un indebolimento di un servizio ospedaliero, oncologia e senologia, che è sempre stato una vera e propria eccellenza“.
Da anni il dottor Luciano Carli si era anche occupato di organizzare e partecipare ad attività di sensibilizzazione dei cittadini, soprattutto giovani, relativamente alle problematiche della prevenzione del tumore al seno, in particolare presso le scuole superiori della regione, dove ha collaborato con psicologi specialisti ed insegnanti del luogo, incontrando le ragazze e formandole alla cultura della prevenzione, svolgendo al meglio il ruolo di dirigente medico negli ospedali Città di Castello, Branca e Umbertide.