L'Avv. Calai diventa Presidente del Lirico. Il Festival regala gadget 'insostenibili' della Disney e l'Octetra mette fine alla vita tetra.
Questo articolo, che normalmente dovrebbe essere annoverato tra i tanti inutili commenti alla vita sociale e culturale di una città narcotizzata con l’assenzio, vuole invece avere una piccola pretesa di utilità per qualche distratto lettore di passaggio. La città di Don Matteo (sappiate che ci sono state proteste di cittadini infervorati con Tuttoggi solo per aver scritto che Spoleto è la città del Festival) negli ultimi giorni è stata attraversata da una serie di fatti che hanno a che fare con la cultura, ma anche con la fermentazione. Avete letto bene: trattasi di quel processo chimico mediante il quale molti organismi ricavano dallo zucchero – glucosio l’energia chimica necessaria alle loro funzioni vitali.
In qualche modo il tutto rappresenta un cambiamento profondo nella percezione della realtà, attraverso il controllo del metabolismo.
In parole povere, Spoleto inizia a disintossicarsi dall’Assenzio, ed anche dall’Ovvio dei Popoli, e decide di nutrirsi energeticamente per acquistare vigore. Ricostituirsi insomma. A nostro parere ci stava benissimo anche un bel brodino di gallina o di pollo, che fa tanto bene a stomaco e morale.
Accade infatti nella città di Don Matteo (ormai siamo polemici) che nello stretto giro di 72 ore siano avvenuti 3 fatti che nessun osservatore può far finta di non vedere.
Banzai Octetra
In ordine strettamente cronologico, sabato 18 maggio c’è stato il taglio del nastro con il quale si riposizionava – completamente restaurata – a Piazza Collicola, proprio davanti alla Galleria di Arte Moderna dell’omonimo palazzo, la meravigliosa scultura giocattolo di Isamu Noguchi, Octetra. Un esempio di arte che attraversa gli anni senza timore e che scolpisce a sua volta i ricordi di molti osservatori, residenti e non. Un esempio di corretta alimentazione cittadina che si avvicina molto ai benefici di una dieta mediterranea. E’ la fine della vita tetra, dell’Octetra.
Molto gradevole anche la cerimonia di inaugurazione, a parte la lunghezza esagerata dello speech del Primo Cittadino che si è fatto prendere la mano dall’entusiasmo. Dotato di piccolo happening musicale di stampo jazzistico, il momento cerimoniale anticipava alcune visite guidate alle esposizioni in essere a Palazzo Collicola, il tutto in occasione de La Notte dei Musei. Un piccolo passo in avanti che va attribuito all’educazione e al buon gusto di Saverio Verini, Direttore dei Musei cittadini. Un giovanotto di buone maniere che andrebbe lasciato libero di fare, senza che qualche “capiscione” tenti di dire la sua con prosopopea o peggio per qualche altro motivo insondabile.
Tra borracce plasticose, tazze di porcellana e “Pippero”…
Sabato 18 e domenica 19 maggio, al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, il Festival di Spoleto ha voluto mettere in scena due spettacoli dedicati ai giovanissimi studenti delle scuole primarie di Spoleto in un Progetto didattico-musicale ideato dalla Fondazione Festival dei Due Mondi insieme all’Orchestra da Camera di Perugia. Alla fine si è trattato di circa 900 bambini (il Nuovo, al netto del Loggione che è rimasto chiuso per sicurezza, normalmente ospita circa 700 spettatori) che in due giornate hanno assistito a due rappresentazioni di una certa importanza: Histoire du Soldat di Igor Stravinskij (sabato 18 maggio) e Sogno di una notte di mezza estate di Felix Mendelssohn (domenica 19 maggio), molto raccontate e un po’ meno suonate. I bambini che arrivavano a teatro nelle due giornate in programma concludevano un percorso propedeutico tenutosi in classe nel corso delle normali lezioni dell’anno scolastico. Bambini di quasi tutte le età ricomprese nelle primarie. I più piccolini si sono agitati un po’ di più perché alla fine le chiacchiere, anche se molto studiate, non fanno frittellone, e la musica è l’unica salvezza, magari associata a qualche escamotage drammaturgico.
Chi scrive, avendo il vizio della memoria, ricorda ancora come un tarantolato Paolo Rossi, con l’aiuto di un mimo della vecchia scuola attoriale, tenne bloccati nel 2014 al Teatro Nuovo per un paio d’ore, 600 studenti giovincelli, grandicelli e anche vassalli degli istituti spoletini, durante l’anteprima delle regie che Rossi avrebbe messo in scena per il Lirico Sperimentale. Tanto per aggiungere un riferimento pratico, senza gli innumerevoli allestimenti giocosi che hanno accompagnato nel tempo opere particolari come Pierino e il Lupo di Prokofiev, o Lo Schiaccianoci di Čajkovskij, non ci sarebbero prove tangibili di come invece quella che definiamo musica classica, possa fare breccia in piccoli e modernissimi spettatori al pari di quelli adulti e matusa.
Sarà per questo che ai bambini partecipanti sono state donate, delle borracce-bicchierone con tapponi di plastica e tazze di porcellana con la pubblicità di due film della Disney, Frozen2 (2019) e Encanto (2021)?
La sostenibilità del disorientamento, o l’insostenibilità di essere città del Festival (e dagli di polemica)?
Piccoli e genitori entrando a teatro magari pensavano chissà che, magari con l’aggiunta dei popcorn, e invece si sono ritrovati davanti una cosa molto prossima ad un …Pippero. (Qui un piccolo promemoria di cosa si tratta)
Lirico Sperimentale: un avvocato presidente nel 2024 porta bene!
Dopo una vacatio della figura presidenziale, valentemente coperta con sprezzo del pericolo nel ruolo di facente funzione dalla Professoressa Battistina Vargiu, il prezioso Ente lirico spoletino, ricco di storia, successi e prestigio nazionale ha un nuovo presidente eletto: l’Avvocato Roberto Calai.
Calai è stato votato il 21 maggio, non senza qualche momento di suspance dovuta alla discussione in assemblea della autocandidatura dell’ex Direttore Generale Claudio Lepore che qualche mese fa, una volta raggiunta l’agognata pensione, aveva iniziato una sua campagna elettorale presidenziale a suon di lettere di referenze firmate da alcuni protagonisti a vario titolo dell’Ente Lirico, cantanti inclusi.
Una manovra “elettorale” a tenaglia che non ha impedito al sindaco Andrea Sisti di arrivare in Assemblea con la proposta di nomina dell’Avvocato Calai che in ogni caso ha incontrato la convergenza di quasi tutti i soci della Fondazione. Del resto, anche a voler essere pratici e spicci, se il Lirico è stato fondato nel 1947 dal mai dimenticato Avvocato e musicologo Adriano Belli, un Presidente Avvocato nel 2024 “porta bene”, e molto. Calai inoltre, per non farsi mancare nulla, ha al suo fianco nella vita di tutti i giorni una gentile consorte valente pianista, concertista e docente di Musica che può sempre redarguirlo se dovesse sbagliare qualche nota o intonazione.
A noi poveri osservatori di campagna, questa Presidenza, di sicura competenza e passione, fa ben sperare perchè prosegue nell’opera di rinnovamento iniziata con la nomina del condirettore artistico e musicale, il Prof. Enrico Girardi. Alcuni segnali nelle scelte artistiche si sono già visti. Ora spetta al neo-Presidente trovare le rotte verso porti sicuri, inclusi quelli del sostentamento e del giusto riconoscimento nazionale per l’indubbio valore della proposta culturale dell’Ente.
La Fermentazione
E come declamavano i poeti “…ma per le vie del borgo dal ribollir de’ tini va l’aspro odor de i vini l’anime a rallegrar…”. Così a Spoleto spira “…un’auretta assai gentile che insensibile, sottile, leggermente, dolcemente incomincia, incomincia a sussurrar…”
Diciamolo: arte, cultura e cura del patrimonio storico, sono le 3 vie perfette, al glucosio arricchito, di una città come Spoleto, il borgo di Don Matteo, e del Festival…Tiè! Con pacatezza, temperanza ed anche una buona dose di umiltà, possiamo solo avere cose positive da questi percorsi, che non dovremmo mai stancarci di coltivare.
Ed è anche arrivato il momento di cambiare qualcosa e qualcuno (capocce?), imparando anche dall’entusiasmo per l’ignoto. Intanto, per cominciare, basta con lo sballo da Assenzio e Ovvio dei Popoli. Ma soprattutto per ottenere una buona fermentazione metabolica, basta con il pigiare il mosto con i piedi, che poi bisogna anche lavarseli. Le cose cambiano, che torni il fervore degli arsenali. Abbasso la gerontocrazia.
Guarda nel passato
Troverai tutto quanto stabilito
E si chiama libertà
Senza storia né memoria
Lascia che io scriva i passi tuoi
Vivi in pace la tua vita
Non pensare
E sogna felicità