Da una dozzina d’anni S. Brizio, antico castello di Spoleto, sta al centro di alcune iniziative che hanno un denominatore comune: la sua storia e la sua pieve. Il parroco don Ernesto Broglioni è stato l’animatore principale di questo revival. È lui che ha gettato il primo seme con la monografia apparsa nel 2000 sotto l’egida dell’Accademia Spoletina con il titolo “San Brizio di Spoleto, la pieve e il santo”, autori Romano Cordella e Antonello Inverni. Il libro intendeva accendere l’interesse verso il monumento e ci è riuscito perfettamente. Tant’è che è andato esaurito in poco tempo e ora si pone il problema di ristamparlo. Ma nel frattempo molte cose sono successe. La chiesa è stata restaurata, così pure gli affreschi per interessamento della Fondazione Marignoli. Don Ernesto è un tipo che non sa stare con le mani in mano e pensa sempre alla sua pieve. Ha creato un altare con elementi antichi, restaurato un tabernacolo rinascimentale ridotto a pezzi, ha procurato una pregevole Via Crucis, ha esposto alle pareti tele e quadri sconosciuti, rinforzato torrioni e muri prospicienti la chiesa, organizzato eventi culturali, ecc. Oggi chi visita San Brizio ha l’impressione di un abitato civile, ordinato, vivace e conscio delle sue peculiarità storico-artistiche.
L’ultima novità archeologica risale al mese di aprile scorso. Mentre faceva eseguire alcuni lavori all’interno della sagrestia, don Ernesto ha avuto la fortuna di riscoprire un cippo romano recante una bella iscrizione, assai ben conservata nonostante i suoi 2000 anni. Ha avvisato subito Fiovo Cariani, il genius loci di S. Brizio, il quale a sua volta ha informato della cosa la Soprintendenza e Romano Cordella. Lo studioso, che è anche un esperto epigrafista, non ha tardato a rendersi conto che si tratta di un’iscrizione già nota, rimasta lungamente nascosta sotto altri materiali, come non di rado accade per simili manufatti. L’importanza del ritrovamento, però, non è minimamente sminuita da questo fatto. Il patrimonio epigrafico e antichistico della pieve e del castello di S. Brizio se ne avvantaggia non poco e ora il cippo non solo fa bella mostra di sé all’interno della chiesa ma diventa un’altra testimonianza concreta della sua storia.
Di questo ritrovamento e della memoria antica di S. Brizio in generale parlerà lo stesso Romano Cordella nel quadro della sagra tradizionale organizzata dalla Pro Loco di S. Brizio in questi giorni . L’appuntamento, libero e aperto a tutti, è per oggi, 27 giugno, alle ore 18.30 presso la struttura che ospita le manifestazioni della Sagra, a 200 metri dalla pieve di S. Brizio.
(Foto di repoertorio)