Il Lirico Sperimentale in apertura della sua 70^ Stagione come da tradizione non ha lesinato sullo “stupore”. Il pubblico ormai è abituato alle delizie scovate dal Direttore Artistico Michelangelo Zurletti e messe in opera dalla sapiente conduzione del Direttore Generale Claudio Lepore. Il duo è dotato di collaudata complicità e come ogni anno scova nei polverosi archivi musicali di ogni dove qualcosa che abbia il crisma della eccezionalità, qualche misterioso spartito addormentato o qualche autore in pubertà (musicale, sia inteso) che ha i crismi del genio.
Per la 70esima Stagione, Zurletti in collaborazione con il M° Daniele Lombardi, già artefice del fantastico programma futurista dell’anteprima nella 69^ Stagione, hanno deciso di riscoprire nientemeno che Alberto Savinio (al secolo Andrea De Chirico, fratello di Giorgio). In scena per la 5^ edizione di Eine Kleine Klostermusik, venerdì 12 e sabato 13 agosto, Orfeo Vedovo, curiosa ed intrigante Opera in un atto con parole e musica di Savinio nella riduzione per canto e pianoforte di Mario Panunzi e la direzione, la regia e l’allestimento del M° Lombardi. L’esecuzione a Spoleto si deve grazie agli Eredi Savinio che hanno concesso l’autorizzazione e grazie alla collaborazione del Gabinetto Vieusseux di Firenze che conserva l’archivio dell’artista. Dopo la sua prima rappresentazione a Roma nel 1950, l’opera è qui ripresa in forma scenica nella versione per canto e pianoforte di Mario Panunzi.
Ad interpretare il ruolo di Orfeo, il baritono Salvatore Grigoli insieme ai cantanti vincitori dei Concorsi “Comunità Europea” per giovani cantanti lirici 2015-2016, Federica Livi– Euridice, Amadeo Di Furia– Maurizio, Alessandro Abis– Agente. Artisti poliedrici, a cui non mancano le capacità interpretative e musicali, come è giusto che sia al Lirico Sperimentale di Spoleto, palestra insuperabile per i cantanti del futuro.
Il mito classico di Orfeo questa volta viene declinato in modo surreale, metafisico quasi magico dal compositore nato ad Atene nel 1891. Un Orfeo novecentesco riletto in chiave moderna dallo stesso autore, in cui più che altrove si manifesta la sua anima attraverso continui rimandi tra passato, presente e futuro. L’apparire in scena di una Euridice resuscitata, o meglio replicante, per mezzo di una macchina creatrice dal titolo altisonante di Cinecronoplastica, ha il profumo della scena del Creatore di Blade Runner ma con decine di anni di anticipo rispetto al celebrato film di Ridley Scott.
Ed è su questa capacità anticipatrice che andrebbe analizzata ed apprezzata l’Opera di Savinio, che musicalmente può anche non lasciare particolarmente colpiti (la partitura è in alcuni punti prevedibile ndr.) ma che contestualizzata al tempo in cui fu scritta e poi eseguita suscita invece l’ammirazione di chi ha avuto il piacere di poterla riascoltare ieri ed oggi al Teatro San Nicolò. Scommessa vinta per il duo Zurletti-Lombardi.
Ad aprire le serate di Eine Kleine Klostermusik è lo stesso Daniele Lombardi che racconta al pubblico in attesa nel Chiostro di San Nicolò, il programma della serata e il filo conduttore che lega i concerti che si tengono per una ventina di minuti prima della apertura di sipario per Orfeo Vedovo. La musica dei primi del ‘900 di quegli autori sospesi tra Futurismo, Dadaismo e sperimentazione contemporanea come sono Alfredo Casella, Gian Francesco Malipiero, Ildebrando Pizzetti, e Ottorino Respighi su testi di autori come D’Annunzio, Rubino, Donini, Poliziano, Petrarca e lo stesso Savinio. Imperdibile la partitura di Ildebrando Pizzetti sul testo de I Pastori di Gabriele D’Annunzio.
Ad interpretare i brani le voci dei cantanti del Corso di Avviamento al Debutto del Teatro Lirico Sperimentale “A. Belli”, Maria Bagalà soprano, Nadina Calistru soprano, Sabrina Cortese soprano, Sara Intagliata soprano, Giulia Mazzola soprano, Chiara Mogini soprano, Beatrice Mezzanotte mezzosoprano, Annapaola Pinna mezzosoprano (tutte all’altezza della situazione) accompagnate al pianoforte da Enrico Cicconofri e Luca Spinosa. Due parole in più sui due bravissimi pianisti Cicconofri e Spinosa (quest’ultimo pianista anche nell’Orfeo Vedovo ndr.), musicisti di grande ispirazione e tecnica che nel corso dell’anno sono la controparte dei giovani artisti del Lirico e che nel duro lavoro quotidiano con i cantanti, a volte anche ripetitivo, trovano comunque la ragione della loro passione esecutiva come gli spettatori di queste due serate dell’anteprima hanno potuto constatare.
Quella passione esecutiva che non difetta certo al M° Daniele Lombardi quando esegue in chiusura dei concerti di apertura la Suite di Alberto Savinio Les Chants de la Mi-Mort, una partitura che mette a dura prova le falangi di chi la esegue.
Prossimo appuntamento con la 70^ Stagione del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto, con il progetto Opera Nova il 9-10-11 settembre con Ehi Giò- Contrasti e paradossi della personalità di Gioacchino Rossini, Opera su musica di Vittorio Montalti e libretto di Giuliano Compagno, lavoro commissionato dal Lirico Sperimentale.
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Foto: Tuttoggi.info (Carlo Vantaggioli)