Licenziamenti Gastronomia Umbra, pressing sull'azienda e sulla Regione

Licenziamenti Gastronomia Umbra, pressing sull’azienda e sulla Regione

Redazione

Licenziamenti Gastronomia Umbra, pressing sull’azienda e sulla Regione

Secondo giorno di picchetto dei lavoratori, dopo l'annuncio dei licenziamenti dal 31 agosto
Ven, 22/05/2020 - 15:23

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Si sono ritrovati questa mattina fuori dai cancelli della sedi di Taverne di Corciano i lavoratori della Gastronomia Umbra, dopo che 11 dei 14 dipendenti hanno ricevuto la comunicazione che dal 31 agosto saranno licenziati.

Con loro anche i rappresentanti sindacali. Che denuncia la possibile volontà, dietro questa manovra, di approfittare della crisi innescata dal Coronavirus per sostituire i lavoratori diretti dando in appalto a cooperative le produzione.

I sindacati ed il sindaco di Corciano Cristian Betti hanno chiesto all’azienda un tavolo di mediazione. Della vertenza è stata investita anche la Regione. Segnalata alle autorità competenti la pratica della cassa integrazione, di cui l’azienda sta usufruendo a seguito dell’emergenza Coronavirus.

La denuncia della Flai Cgil

Licenziati con una lettera consegnata senza alcun preavviso né alcun coinvolgimento del sindacato, protestano i lavoratori. A cui l’azienda ha scritto di voler procedere alla “totale esternalizzazione dell’attività produttiva a mezzo di appalto servizi”.

Ieri mattina, ricevuta la lettera, i lavoratori si sono messi in sciopero. Spiega Fabio Lucaroni, uno dei lavoratori licenziati: “Qui c’è gente che da 20, 30 anni ha dato l’anima per questa azienda e a casa ha una famiglia da mantenere. Non potevamo mai aspettarci un trattamento del genere”. 

Quanto successo alla Gastronomia Umbra è qualcosa che non ha precedenti e risulta del tutto inaccettabile – aggiunge Michele Greco, segretario generale della Flai Cgil, in picchetto davanti all’azienda con i lavoratori -. Il licenziamento, oltre che odioso e moralmente esecrabile, è anche palesemente illegittimo,non solo perché siamo in emergenza Coronavirus e i licenziamenti sono bloccati, ma soprattutto perché sostituire i propri dipendenti con quelli di una cooperativa esterna, pagati meno, solo per aumentare i profitti, è qualcosa che, semplicemente, non si può fare“.

Per questo la Flai Cgil si è subito rivolta all’Ispettorato del lavoro, pronta a mettere in campo tutte le iniziative necessarie per tutelare i lavoratori. Ma l’azienda, incontrata dai sindacati giovedì pomeriggio, sembra intenzionata ad andare dritta per la sua strada. Da qui il nuovo picchetto fatto oggi.

La politica

La vertenza della Gastronomia Umbra è approdata anche a Palazzo Cesaroni. Il consigliere regionale Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria) annuncia un’interrogazione a risposta scritta per sapere quali provvedimenti possa mettere in atto la Regione e se intenda
attivare un tavolo di confronto con le organizzazioni datoriali e sindacali
in merito al monitoraggio di questa e altre vicende che potrebbero esplodere nei prossimi mesi a seguito della profonda recessione economica.

Fora chiede di sapere se la Giunta regionale intenda “studiare ed
approfondire con le organizzazioni sindacali e datoriali, nell’ambito delle
proprie competenze, strumenti e disciplinari per intervenire prima del
manifestarsi e dell’aggravarsi di situazioni simili
”.

Anche i consiglieri regionali Pd, Simona Meloni e Tommaso Bori (capogruppo) esprimono “solidarietà e vicinanza ai lavoratori” dell’azienda Gastronomia Umbra, incontrati fuori dai cancelli.

Riteniamo fondamentale – spiegano i due esponenti dem – che la Regione Umbria convochi urgentemente un tavolo di crisi alla presenza delle istituzioni comunali e delle parti sociali oltre che degli stessi proprietari dell’azienda al fine di promuovere un percorso di chiarezza sul futuro dell’impresa”.


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