La NidiL CGIL di Perugia denuncia i licenziamenti da parte di CEPU (leggi: Licenziati dal CEPU 30 lavoratori co. pro. a Città di Castello), ma il centro studi per la preparazione universitaria non ci sta, e denuncia “l’imprecisione e l’incompletezza” del comunicato del sindacato, “pervaso da valutazioni che distorcono la realtà dei fatti”. CEPU infatti si difende specificando come “si tratti di rapporti di collaborazione autonoma a progetto, finalizzati a sviluppare la campagna pubblicitaria del momento e per effettuare un’opera di diffusione ed informazione relativa ai prodotti didattici presso il mercato potenziale, attraverso il contatto con il pubblico da condurre per via telefonica (telemarketing). Tale collaborazione a progetto è richiesta per determinati periodi individuati dalla struttura aziendale, che coincidono con la maggiore intensità della attività lavorativa della struttura stessa, ragion per cui gli stessi si esauriscono naturalmente alla scadenza ovvero nel momento in cui viene meno la campagna pubblicitaria per la quale sono stati conclusi”. Un rapporto di lavoro, dunque, legato al solo periodo di promozione dei corsi della struttura. “È evidente che la stipula di nuove collaborazioni coincide esclusivamente con la progettazione di nuove campagne pubblicitarie che la struttura intende realizzare”, continuano il comunicato di CEPU. Il centro ha poi precisato come quella della NidiL sia una “pura strumentalizzazione, attraverso una rappresentazione mistificata della realtà. Si parla infatti impropriamente di licenziamenti, addirittura di rescissione anticipata del contratto, e quel che è più grave che di fronte a rapporti di collaborazione autonoma a progetto, conclusi ed eseguiti nel rispetto della normativa vigente, si arrivi persino ad utilizzare la terminologia di finti contratti di collaborazione a progetto”. CEPU si è infine riservata ogni azione a tutela della propria immagine.
Ale.Chi.