Sabato 26 ottobre 2013 è stata consegnata la Lex Spoletina all’autore teatrale e poeta dialettale Gianfrancesco Marignoli. La cerimonia si è svolta nell’ambito di una serata all’Osteria “La Pecchiarda”, ristorante storico al centro della città di Spoleto. Nel corso dell’evento dedicato agli autori più rappresentativi della letteratura dialettale, realizzato dall’Associazione “Amici di Spoleto” in sinergia con il Comune di Spoleto e in collaborazione con la compagnia teatrale “La Maschera”, sono stati ricordati anche il poeta Fernando Leonardi e l’attore e autore spoletino Alberto Talegalli. Lamberto Gentili, autore del “Grande vocabolario del dialetto spoletino”, ha introdotto il tema del dialetto locale scandagliandone radici, caratteri e sviluppi. La serata è stata presentata dal giornalista Alfonso Marchese.
Letture di brani sono state offerte durante il convivio da Antonietta De Sanctis, Fausto Manasse e Lorenzo Talegalli. Un ricordo è stato riservato anche ai fratelli De Angelis e a Mario Leone che con passione contribuirono alla vita del teatro dialettale in città. Durante la manifestazione le figlie di Mario Leone, Elena e Alessandra, si sono esibite in canzoni dialettali scritte da Marignoli, alla chitarra Claudio Scarabottini.
Alla cerimonia di consegna, hanno partecipato il Vicesindaco di Spoleto Stefano Lisci, Loreto Luchetti presidente dell’Associazione Amici di Spoleto, il suo vice Alberto Ciri, Sergio Zinni presidente della Fondazione CaRiSpo e l’attrice Anna Leonardi nipote del poeta spoletino Fernando Leonardi. E proprio a Fernando e Lionello Leonardi, Gianfrancesco Marignoli ha voluto dedicare il riconoscimento ricevuto.
La Lex Spoletina è stata conferita all’autore teatrale e poeta Gianfrancesco Marignoli in base alle seguenti motivazioni:
“Ha dedicato una vita al teatro dialettale. Sia come autore che come attore. Gianfrancesco Marignoli ha saputo tirare fuori dai suoi personaggi l’anima popolare della Spoleto di ieri e di oggi. Il conflitto tra ingenuità ed astuzia, ignoranza e sapienza distorta, semplicità e burbanza, debolezza e sopruso, è fonte di inesauribile ironia. E non è certo un caso che i teatri con le rappresentazione di Gianfrancesco Marignoli siano sempre strapieni. Il pubblico spoletino accorre in massa. Le caratterizzazioni dei protagonisti, come Un Ternu a Monterone o Francu lu macellaru, tanto per citare due delle sue commedie, riassumono vizi privati e pubbliche virtù di tutti gli strati sociali. Gianfrancesco Marignoli è un formidabile testimone del suo tempo, avendo come palcoscenico la sua città di cui ha saputo cogliere lo spirito. Le iperboli delle sue storie mettono a fuoco il lato grottesco delle situazioni narrate, ora indulgendo sui più deboli ora ammiccando ad amori contrastati. La sequela di battute, che cadenzano i dialoghi, suscitano una risata dopo l'altra. E' più facile far piangere che far ridere e Marignoli ha scelto per vocazione la strada più difficile, riuscendoci in pieno. Generazioni si sono divertite con lui, che con la lente della comicità ha ingrandito i difetti e i pregi degli spoletini. Senza mai scadere nella volgarità. Ma con fine scandaglio psicologico dei suoi amati personaggi”.
La Lex Spoletina – Da anni l’Associazione “Amici di Spoleto” ha fatto della riproduzione della Lex Spoletina (il cippo di pietra conservato presso il Museo archeologico, risalente al II secolo a. C., su cui è inciso il testo di una legge di protezione per i boschi sacri) un riconoscimento a persone fisiche o giuridiche che abbiano contribuito alla concreta difesa del patrimonio storico, culturale e ambientale, alla conoscenza della Città ed allo sviluppo della sua economia.