“Il progetto di realizzazione di un parco a tema nell’area di Narni rappresenta, senza dubbio, un’opportunità strategica per il territorio umbro e per il più ampio comparto turistico nazionale. Si tratta tuttavia di un’iniziativa ambiziosa, con un fabbisogno finanziario significativo e un orizzonte di rientro degli investimenti strutturalmente lungo” – sono le parole di Giuseppe Ira, presidente di Leolandia, dopo un incontro con le istituzioni locali sul ‘caso Leolandia’ sollevato da Tuttoggi.info. Secondo quanto riferito dal presidente Ira, così come riportato da Tuttoggi, Leolandia non è interessata a un investimento diretto per la realizzazione del parco divertimenti a Narni, ma il presidente potrebbe avere il ruolo di consulente esterno per mettere in campo le sue conoscenze nel settore. Ora non rimane che trovare chi può mettere i soldi, si parla di oltre 30 milioni, per la realizzazione del progetto, considerando che la Regione ha una potenza di appena 300mila euro. Almeno per il momento.
Leolandia Narni, Ira “Serve un investitore”
“A seguito del recente confronto con le autorità locali – continua Ira – desidero ribadire che la sostenibilità economica di un intervento di tale portata richiede necessariamente la presenza di un investitore dotato di visione industriale e disponibilità a sostenere nel tempo un piano di sviluppo complesso e articolato” – ribadendo di fatto che non sarà lui a mettere i soldi. In questa fase, Leolandia è fortemente impegnata nel potenziamento del parco di Capriate San Gervasio – spiega ancora Ira e come riportato da TO – in provincia di Bergamo, attraverso un importante piano di investimenti destinato a nuove attrazioni e all’ampliamento delle aree tematiche, con l’obiettivo di rafforzare la propria leadership nel segmento dell’intrattenimento per famiglie con bambini”.
Ira “Disponibile come consulente esterno”
“Pur non essendo oggi interessato ad assumere un ruolo diretto nell’investimento previsto per l’Umbria – conclude Ira – confermo la mia piena disponibilità a offrire il mio contributo in qualità di consulente, mettendo a disposizione l’esperienza maturata in oltre vent’anni di attività nel settore dei parchi tematici”.