Clamorosa notizia che Tuttoggi.info è in grado di pubblicare in esclusiva: il parco di divertimenti Leolandia di Narni non si farà. Dopo pareri tecnici favorevoli di Regione e Comune di Narni, accordi di massima, dal 2019 le interlocuzioni tra il presidente di Leolandia, dott. Giuseppe Ira, e le istituzioni locali si sono fermate sostanzialmente al 2019 quando si prospettava un investimento che avrebbe inciso in modo significativo sul turismo nella Provincia di Terni. Un investimento da circa 36milioni di euro, la Regione ne avrebbe messo oltre 300mila euro e 250 di posti di lavoro disponibili. Era tutto pronto in sostanza con l’approvazione, da parte della Giunta regionale dello schema di Accordo di programma fra Ministero dello sviluppo economico, Regione Umbria e Invitalia. Poi il Covid-19, la pandemia ha bloccato il turismo e, in particolare, quello dei parchi di divertimento che non sono stati certo una priorità per il Governo. C’era stato un sussulto nel 2020, quando sembrava che il progetto potesse sbloccarsi, poi il nulla.
Leolandia “Narni non ci interessa più”
La notizia coglie le istituzioni locali come un fulmine a ciel sereno, perché se è vero che dopo il Covid non c’erano più state interlocuzioni ufficiali, ora “Leolandia si è sfilata dal progetto e non è più interessata a Narni”, come Tuttoggi ha avuto modo di avere in risposta a un quesito posto direttamente alla segreteria della proprietà del parco. Ora è difficile capire se sia una cosa momentanea e se un intervento in extremis della Regione possa riportare l’imprenditore Ira al tavolo delle trattative, ma anche gli ultimi investimenti nel parco di Bergamo lasciano intendere che non ci sia volontà di destinare risorse altrove. Si parla di un cantiere attuale di 20.000 mq che porterà, entro l’estate 2025, le prime novità: 10 attrazioni, di cui 2 nuove, installate per la prima volta in Italia un nuovo punto ristoro, postazioni di street food e una zona games con giochi a premio.
Regione e Comune in affanno, nessuno sa nulla
Abbiamo provato a contattare esponenti del Comune di Narni e della Regione, ma nessuno sembrava essere a conoscenza della decisione di Ira di rinunciare al parco Leolandia 2 di Narni. Sembra che la notizia sia stata fornita dalla nostra redazione e che adesso si cerchi precipitosamente di capire cosa non ha funzionato a livello di comunicazione istituzionale. Se è vero che Ira è stato pesantemente condizionato dalla situazione generata dalla pandemia, tuttavia sembra che anche la mancata decisione di Regione Umbria e Comune di Narni abbiano indotto l’imprenditore a rinunciare all’investimento. Nei prossimi giorni cercheremo di capire meglio come stanno le cose e quali siano, qualora ci fossero, le responsabilità delle istituzioni.