“La Giunta regionale si attivi in tutte le sedi per la tutela, la valorizzazione e il perfezionamento della legge ‘Biagi' e degli attuali strumenti normativi in materia di flessibilità occupazionale, unica risposta possibile alle attuali mutate caratteristiche ed esigenze del mondo del lavoro e a garantire e promuovere una corretta ed esaustiva informazione in materia, anche attraverso apposite campagne di sensibilizzazione regionali”. Così, in un ordine del giorno da discutere in Consiglio regionale, il gruppo consiliare di Forza Italia composto da Fiammetta Modena, Massimo Mantovani, Raffaele Nevi e Ada Urbani che chiede anche all'Esecutivo di “ampliare, ai temi della ‘Flexsecurity', la discussione in atto a tutti i livelli sugli eventuali interventi da perseguire per assicurare un'adeguata risposta alle sfide proposte dal mondo del lavoro e, più in generale, dalla società. Oltre a ciò, a garantire la piena applicazione della legge Biagi in Umbria previa verifica di quanto fatto fino ad oggi”.I consiglieri forzisti sottolineano nel documento che “si è costituito un comitato nazionale di difesa della legge ‘Biagi'e con l'intento di salvaguardare la filosofia, l'impostazione e gli strumenti giuridici in essa contenuti al quale hanno aderito politici, rappresentanti della società civile, giuslavoristi, rappresentanti di categorie e ordini professionali delle più diverse estrazioni culturali e politiche.Tale comitato – ricordano – ha recentemente organizzato a Roma una manifestazione dal titolo ‘dal pacchetto Treu alla legge Biagi. Dare valore al lavoro' al cui manifesto hanno aderito, singolarmente o attraverso le rispettive associazioni, migliaia di associazioni, aziende e semplici cittadini. Secondo quanto riconosciuto da tutti i presenti e attestato dai dati Istat, – aggiungono – il pacchetto Treu, prima, e la legge Biagi poi, hanno contribuito alla riduzione del lavoro nero e alla stabilizzazione progressiva di migliaia di giovani, allineando, tra l'altro, la normativa italiana in materia a quella dei principali paesi europei”.Modena, Mantovani, Nevi e Urbani ricordano anche che “come sottolineato in tale sede anche dai segretari della Uil Luigi Angeletti e della Cisl Raffaele Bonanni, il recente referendum sul cosiddetto ‘accordo di luglio', che confermava la quasi totalità degli strumenti introdotti dalla legge ‘Biagi', ha ottenuto il consenso dei lavoratori con un margine enorme”.”In tale sede fanno sapere – è emersa la volontà unanime dei presenti di mantenere, valorizzare e migliorare l'impianto complessivo e gli strumenti introdotti dalla legge ‘Biagi' e di allargare la discussione ai temi della flexsecurity. Si tratta – concludono – del punto centrale del problema, già da anni al centro del dibattito nei paesi più avanzati, ma quasi assente dalla discussione in Italia che si è basata su una sterile contrapposizione di carattere ideologico”.
LEGGE BIAGI: UNICA SOLUZIONE ALLE MUTATE ESIGENZE DEL LAVORO
Gio, 01/11/2007 - 09:11