Legambiente sulla E78 promuove la green economy: "dubbi su costi e benefici" - Tuttoggi.info

Legambiente sulla E78 promuove la green economy: “dubbi su costi e benefici”

Redazione

Legambiente sulla E78 promuove la green economy: “dubbi su costi e benefici”

Lun, 04/03/2013 - 18:00

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Simone Cumbo, presidente di Legambiente per l'Alta Valle del Tevere è intervenuto a proposito della realizzazione del nuovo tracciato della E78. “Abbiamo criticato fin dall'inizio la E78, non capivamo e non capiamo tutt'ora, in tempi di crisi economica, a cosa serviva sviluppare un arteria così costosa e impattante per il nostro territorio, che porterà disagi e inquinamento. Nella logica delle Grandi Opere che destra e sinistra, con poche eccezioni, hanno per anni promosso quale unico modello di sviluppo possibile per rilanciare l'economia… Oggi il vento è cambiato, la critica alle Grandi Opere si fa sempre più strada e cominciano ad affiorare dubbi su costi e benefici. Meglio tardi che mai!. A danno in corso abbiamo sempre consigliato che si scegliesse il tracciato meno impattante per le nostre città e soprattutto funzionale alla zona di scambio della prevista Piastra logistica, unico centro intermodale in Italia, lo ricordiamo, senza collegamento ferroviario. Le amministrazioni locali, ma anche quella regionale, non hanno tenuto in alcuna considerazione quanto emergeva dai territori, continua il presidente di Legambiente, non prendendo neppure in considerazione le proposte di tracciato alternative avanzate da autorevoli esperti locali. Il fatto che oggi persino i privati considerino il tracciato scelto a suo tempo dalle Amministrazioni locali (Città di Castello e San Giustino) come non idoneo, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sotto il profilo economico, è indicativo di un modo di amministrare poco lungimirante. Vale per la E78, per la nuova inutile zona industriale, prevista nella zona Nord di Città di Castello, e per piani urbanistici spesso avulsi dalle reali esigenze abitative della popolazione. E' necessario, a parer nostro, cominciare a considerare le politiche infrastrutturali che tanto vanno di moda ancora oggi nei programmi e negli slogan politici, oggetto di un attenta valutazione di costi e benefici alla luce di un benessere ambientale e sociale che i nostri cittadini reclamano più degli interessi di lobby private che hanno tutto l'interesse di 'asfaltare' i nostri territori… La 'green economy', altra parola tornata di moda, non si nutre di cemento o asfalto, ma di economie a basso impatto ambientale, di reti web, di innovazione tecnologica e di energie alternative….”

Sullo stesso discorso è intervenuto Lignani Marchesani di Fratelli d'Italia: “La E/78 è una delle massime priorità per l'Alta Valle del Tevere e per l'intera Umbria. Lo stato di stallo degli ultimi decenni è stato determinato dalla scarsa maturità delle Amministrazioni di centrosinistra altotiberine, che hanno creato il pretesto, con i litigi sul tracciato, per rinviare la progettazione e la cantierabilità dell'opera. Oggi, che ci sono i presupposti per avere capitali privati, non è più tempo di incertezze e rinvii che darebbero il colpo di grazia ad un comprensorio che attraversa una forte crisi economica e sociale. Ogni tracciato ha le sue controindicazioni, ma la realizzazione dell'arteria è una necessità. Non è possibile, quindi, perdere ulteriori mesi od anni in sterili concertazioni con amministrazioni incapaci, che pensano solo al prossimo appuntamento elettorale e non allo sviluppo. Auspichiamo dunque che – quanto prima – si proceda alla progettazione finale del tratto umbro della Fano-Grosseto: il tutto senza ulteriori perdite di tempo”.

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