Legambiente Umbria ed il Circolo Legambiente di Terni a proposito della vicenda della delibera della Giunta regionale, in deroga al Piano Regionale dei Rifiuti, che autorizza lo smaltimento in discarica dei rifiuti speciali provenienti da fuori regione, esprimono profonda delusione nei confronti dell'assessorato regionale all'ambiente e dell'ASM Terni e di tutti gli altri decisori politici e tecnici coinvolti nella decisione.* * *”L'assessore Lamberto Bottini e l'amministratore di ASM Terni GiacomoPorrazzini – dichiara Andrea Liberati presidente del Circolo Legambiente di Terni – hanno dichiarato a più riprese di voler mettere al centro del nuovo piano regionale, e quindi di tutte le future politiche di gestione, *una consistente riduzione dei rifiuti da conferire in discarica eall'incenerimento.*Obiettivo, questo, da raggiungere attraverso la scelta di *investire prioritariamente nella raccolta differenziata,* domiciliare, puntando (oltre che sul riciclaggio della carta, del vetro, della plastica, dell'alluminio e del legno che hanno dato ottimi risultati sia per l'ambiente che per le tasche dei cittadini) sulla raccolta e riciclaggio (il compostaggio) della frazione organica (ossia gli “scarti” delle nostre tavole) trasformata in concime pulito per la nostra agricoltura avvelenata dalla chimica”. “Con queste premesse/promesse, – dichiara Vanessa Pallucchi, Presidente di Legambiente Umbria – sicuramente determinate anche dall'azione incessante di proposta e di denuncia, di associazioni ambientaliste e comitati, sembrava si venisse preparando una più efficiente ed equa gestione dei rifiuti che, come sempre auspicato da Legambiente, *mettesse al primo posto la salute dei cittadini e dell'ambiente. Ora con questa decisione si torna ad una visione dove conta esclusivamente la gestione economica, far tornare i conti. La salute è messa in secondo piano ed in questo quadro sconfortante troviamo ancor più sconfortante che si faccia leva sulla possibilità di ridurre le tariffe.”** “Una corretta gestione integrata dei rifiuti che mette al primo posto la salute dei cittadini e dell'ambiente può e deve essere anche economicamente conveniente ma questo è l'unico modo sano ed accettabile per fare leggittimi profitti ed abbassare le tariffe – continua Vanessa Pallucchi – e questo è ancor più vero nel caso di aziende sostanzialmente pubbliche come ASM Terni”*”Quando i rifiuti diminuiscono – aggiunge Andrea Liberati che in questi giorni non fa che rispondere a tante telefonate di socidell'associazionee cittadini allarmati – grazie ad una maggiore diffusione della raccolta differenziata e del riciclaggio o quando, come in questo caso, non si riescono a raggiungere le quantità massime previste di rifiuti da bruciare o conferire in discarica, non solo non si deve ipotizzare di costruire nuovi impianti ma si deve cominciare a ridimensionare quelli esistenti, e nel tempo, l'obiettivo deve essere quello di arrivare al minor numero possibile, il numero minimo, indispensabile, di impianti chiudendo quelli più vecchi come quello ASM di Terni.””A Legambiente – conclude la Presidente di Legambiente Umbria – non interessa tanto le *regioni *di provenienza dei rifiuti ma interessano invece le *ragioni* tradite di tanti cittadini che speravano in una gestione integrata dei rifiuti, efficiente, pulita, capace di un futuro con sempre meno inceneritori e discariche, con impianti sempre più piccoli ed equamente diffusi sul territorioInvece, con questa grave decisione siamo in presenza di un ritorno ad un passato inglorioso – che non si vuole abbandonare – quando smaltire i rifiuti in inceneritori era conveniente (ed in parte ancora vergognosamente lo è) solo in base a leggi “truffaldine” che non distinguevano tra rifiuti e fonti energetiche realmente rinnovabili contro le quali Legambiente s'è sempre battuta.
LEGAMBIENTE CONTRO LE DEROGHE SUI RIFIUTI
Mar, 09/10/2007 - 19:07